Un ora d'armi

Non siamo immuni: a mani in alto, coscienti, incolumi, gonfi nel risultato
Goditi il digiuno, non esser schiavo
Esser tristi è un lusso ormai di pochi
Sei tra quelli che han capito?
Spegni ormai le luci, sei già bersaglio
Nel buio chi asciuga il sudore dalle pagine di un libro?

Ho pregato per un'altra strage, il sabato sera
L'ho fatto con le scarpe piene e la testa vuota
Per vedermi ancora vivo la domenica mattina
Sentirti respirare ancora almeno un'ora
Il problema è che han costruito case troppo alte
Dove c'era quel muro, giuro, non c'era niente!
Nelle ore bruciate: i nostri occhi per un temporale
Nelle mie mani di sangue, quando aspettavo soltanto l'estate

Ho incastrato il silenzio. L'ho preso di soppiatto
Riusciranno le tue di gambe a sopportar tutto questo entusiasmo?
Ho incastrato il silenzio. Il vuoto fu d'un tratto
Riusciranno le tue d'orecchie a sopportar tutto questo disastro?
E che cosa ricordi dei tuoi nonni?
Delle autobombe, i vetri infranti?
Cosa vorresti io ti portassi da questa strada dove non ci sono che pietre e santi?
Che cosa ricordi di questi complotti?
Di questo fare le cose male, nascondendo i fatti?
A che cosa vorresti io rinunciassi
Mentre nel fiume tu anneghi dispiaceri distratti?
E non dovresti preoccuparti degli elefanti in mezzo ai cristalli
Da perder non avremo che i nostri, di occhi
Di queste mani che non son fatte per i lavori più sporchi
Nell'aumentare dell'acqua lo scioglimento dei ghiacci

Tutte memorie da bar di paese
Tutto questo volersi bene senza dichiarare l'amore
Nel tuo dare: le pretese dell'avere
Noi
Sparire qui, come acqua dal Sole



Credits
Writer(s): Andrea Pezzotta
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