Le colline

Far leva sul premio di noia
Leva sulla cattedra di sobrietà
Leva sulla boria e sulla mula che annaspa al calar della storia
Far leva per salir di una foglia: non è forse quella l'altezza degli dei?
E allora danzeremo il vento come fan le parole
Busseremo alle prigioni delle nostre memorie
Assisteremo il nostro mentire come un corso d'acqua in piena
Le falene mimeranno la nostra sinfonia
Ed il suono delle vertigini che strapperà il tuo raso
Ed allora so che indosserai petali e sorrisi
Giacché li avrai colti dai nostri segreti campi del nulla
Le colline che al dì traspirano l'olio della Grecia e sbuffano le fave
Pestate poi dal buio soccombono alla gioia (Ben nota oggi come mediocrità)
Le ignorate polveriere delle nostre tavole imbandite
Dove stanca e inesistente col muso già tuffato nel piatto
E il tuo occhio partorito per il grigio scuro
Crepavi autistica



Credits
Writer(s): Dario Denis Cassiere
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