Albero

Albero, ti guardo
Nero in controluce
Il tuo busto fermo
Mi pare un cuore
I rami sono vene
I rametti capillari
Scorrono lenti
Sempre più sottili
Sempre più lontani
Non sanno dove andare
Ma allungano il collo
Neanche tu sai il motivo
Ma sai che lo vuoi
E questo ti basta
A faticare come un matto

Dove vai, albero? Così in alto
Che ogni germoglio è meno saldo da terra
E ogni foglia è meno forte
E destinata a cadere poco più su delle radici
E tutte queste braccia spalancate verso il cielo
E quelle dita affusolate perché combattono contro questa gravità
Perché combattono contro questa gravità

Na na, contro questa gravità, na na

Non c'è una testa sopra al tuo corpo
Ma riesci a tessere perfettamente coerente le tue qualità
Non hai bisogno di un capo
Che comandi tutto quanto
Forse è proprio questo il punto
Il tuo cervello è presente in ogni muscolo
E per questo riesci ad essere equilibrato
In ogni casuale formazione
Armonicamente contrappesato
Non hai bisogno di spostarti
Per darti una direzione

La tua crescita è di per sé la più grande opera
Che tu abbia mai deciso di incominciare

Dove vai, albero? Così in alto
Che ogni germoglio è meno saldo da terra
E ogni foglia è meno forte
E destinata a cadere poco più su delle radici
E tutte queste braccia spalancate verso il cielo
E quelle dita affusolate perché combattono contro questa gravità
Perché combattono



Credits
Writer(s): Lorenzo Federici, Emanuele Via, Paolo Di Gioia, Eugenio Cesaro
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