Asociale
No, non voglio più sembrare un essere così sociale
Sembra di essere asociale quando guardo giù, ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
Scrollo su e giù, dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo
Pollice carico, cervello arido
La prima mossa della mia giornata
È un vortice d'invidia e di rammarico
Perso tra bacheche, cuori e panico
Soddisfazione alle calende greche
Istantaneamente ho sempre sete
Compulsivamente tossico ed è matematico
Che più guardo 'ste pagine inutili più mi agito
Sono un asino dal muscolo troppo flaccido
Desidero d'essere qualcun altro in questo mondo fantastico
Vedo un popolo per niente elastico
Mostrami tutto il lusso sfrenato, adesso esagero
Ho il mondo a portata di mano in questo oggetto magico
Mi sembra d'esser niente e tutto in un solo attimo
Circolo vizioso in cui spesso io mi rilasso
E so' come Bandabardò, se lo faccio dopo collasso
Passo dall'estremo entusiasmo all'essere ghiaccio
Catartico, particolare in cui io non mi piaccio più
Scrollo su e giù e dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo cosa voglio?
No, non voglio più sembrare un essere così sociale
Sembra di essere asociale quando guardo giù ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
Scrollo su e giù, dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo
Ah, algoritmi che osservano il quotidiano
Controllano come siamo, cosa amiamo, tutto quello che facciamo
Dopamina scopa il mio cervello prima che io possa andare in cima dell'arcano
Dietro cui si cela il piano di controllo, quale mai sarà il complotto
Il terzo occhio, cosa sappiamo davvero del mondo?
L'autostima schiacciata dalla mattina
Per questo io mi vergogno di chi sono, di che voglio
Poi cosa arriva al tramonto
Allora privami pure del mio subconscio
Dipendenza statistica, tutti tristi nel sonno
Tutti che si confrontano senza un vero confronto
Nella vastissima valle del tutto già bello e pronto
Distratti, tutti fatti, tutti brutti, tutti troppo grassi
Siamo tutti troppo attaccati ai nostri palmi
Tutti troppo calmi e paradossalmente mentecatti
Vittime dello stesso progresso di cui siamo schiavi e amanti
Scrollo su e giù e dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo cosa voglio
No, non voglio più sembrare un essere così sociale
Sembra di essere asociale quando guardo giù ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
No, non voglio più sembrare un essere così sociale
Sembra di essere asociale quando guardo giù ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
Scrollo su e giù, dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo cosa voglio?
Sembra di essere asociale quando guardo giù, ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
Scrollo su e giù, dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo
Pollice carico, cervello arido
La prima mossa della mia giornata
È un vortice d'invidia e di rammarico
Perso tra bacheche, cuori e panico
Soddisfazione alle calende greche
Istantaneamente ho sempre sete
Compulsivamente tossico ed è matematico
Che più guardo 'ste pagine inutili più mi agito
Sono un asino dal muscolo troppo flaccido
Desidero d'essere qualcun altro in questo mondo fantastico
Vedo un popolo per niente elastico
Mostrami tutto il lusso sfrenato, adesso esagero
Ho il mondo a portata di mano in questo oggetto magico
Mi sembra d'esser niente e tutto in un solo attimo
Circolo vizioso in cui spesso io mi rilasso
E so' come Bandabardò, se lo faccio dopo collasso
Passo dall'estremo entusiasmo all'essere ghiaccio
Catartico, particolare in cui io non mi piaccio più
Scrollo su e giù e dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo cosa voglio?
No, non voglio più sembrare un essere così sociale
Sembra di essere asociale quando guardo giù ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
Scrollo su e giù, dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo
Ah, algoritmi che osservano il quotidiano
Controllano come siamo, cosa amiamo, tutto quello che facciamo
Dopamina scopa il mio cervello prima che io possa andare in cima dell'arcano
Dietro cui si cela il piano di controllo, quale mai sarà il complotto
Il terzo occhio, cosa sappiamo davvero del mondo?
L'autostima schiacciata dalla mattina
Per questo io mi vergogno di chi sono, di che voglio
Poi cosa arriva al tramonto
Allora privami pure del mio subconscio
Dipendenza statistica, tutti tristi nel sonno
Tutti che si confrontano senza un vero confronto
Nella vastissima valle del tutto già bello e pronto
Distratti, tutti fatti, tutti brutti, tutti troppo grassi
Siamo tutti troppo attaccati ai nostri palmi
Tutti troppo calmi e paradossalmente mentecatti
Vittime dello stesso progresso di cui siamo schiavi e amanti
Scrollo su e giù e dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo cosa voglio
No, non voglio più sembrare un essere così sociale
Sembra di essere asociale quando guardo giù ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
No, non voglio più sembrare un essere così sociale
Sembra di essere asociale quando guardo giù ma ormai
Che è tutto normale, lasciami sintetizzare
Me nella realtà virtuale che non esco più
Scrollo su e giù, dopo crollo
Voglio di più, voglio di più, ma in fondo cosa voglio?
Credits
Writer(s): Alex Cirulli, Stefano Casalis
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