Crescere

Una volta a cena se non sbaglio mi avevi
Raccontato qualcosa riguardo al fatto che
Inventavi storie osservando le stelle
Sì quando, quando, quando ero in Alaska sotto, sotto il cielo stellato
Ti s- raccontane una
C'è solo una storia, la più antica
Quale?
La luce contro l'oscurità
Ecco, so che non siamo in Alaska ma a me sembra che l'oscurità abbia molto più spazio
Già

M'è rimasta mezza tacca (mezza tacca, m'è rimasta mezza tacca)
Ti diranno sempre scappa (sempre scappa, ti diranno sempre scappa)

Sto su na brandina (ciao!)
Bianco cadaverico
In testa ho un mito ellenico
Di me guerriero intrepido
Ma dando fiducia a un anestetico
Mo' paro un paraplegico
Patetico ed inerme dopo un pianto isterico

La penna va, leggiadra
Scrivi che qualsiasi cosa accada
Salta la staccionata
Che separa la tua sana voglia di dire "è andata"
Da ogni altra puttanata

La vita va gustata (seh!)
Diceva qualcheduno
Storia mai ascoltata (no!)
Li mandavo affanculo
La vita è una regata e no non si sta mai al sicuro
Ma tanto vale remare
Non serve chiedere aiuto (mai!)

Perso fra le onde un po Caronte, un po' Odisseo
Io come una donna dentro un gineceo
Oppresso dalle luci al neon
La mia mente è uno scienziato pazzo che mi esamina
Mi carica di pesi e poi distrugge ciò che creo

Cretino defi-ciente
Taglia corto, cazzo cresci
So che riesci a chiuder tutti fuori
Ma da solo non ne esci

Se qui ne ho fessi, quelli del "ci credo ancora"
Quelli del "va tutto bene, stiamo insieme ora"
Vederti ci addolora, non sei più lo stesso
Io mi ricordo un Vittorio diverso
Ad osservare un cielo terso

Proprio quel cielo che adesso sta ricoperto di sterco
Nel marcio di un gabinetto
Di un'edificio dismesso

Mi è rimasta mezza tacca
Le mie gambe cedono
Diventare grande è una mazza nel petto
Se non sei protetto sei un feretro
Ti diranno sempre scappa
Qua non c'è del tenero
Tengo bene a mente che controcorrente
Fa freddo per questo io accellero

Cosa fare dopo?
Cosa ho fatto prima?
Siamo al primo step di risultati
Si traccia una riga
Dietro lascio un piatto sempre pronto
E imbocco la salita
Avanti, controvento anche se manco d'autostima

Con una matita racconto la mia fatica
Sono un Ercole in versione deperita
Nato in differita
Distaccato dal reale perché porta male
Come il dover accettare che sì, è finita

Tempo di farsi da parte
E farcela con le mie gambe
Pieno di domande ma costante
Ce la vivevamo in due, come sopra un tandem
Oggi ognuno per le sue ed è tutto così pesante

Ed è frutto delle mie istanze
Ed è ingiusto chieder di più
Perché è brutto darsi le spalle
Ma è peggio buttarsi giù

Uno contro l'altro come Banner contro Hulk
Un attrito potentissimo, un fallito rendez-vous
Trascinati da una gru di "non fa male", "si può fare" (sì)
Basta coi cartoons, cambia canale, devi maturare
Piatti da lavare, sgomitare per un posto nostro
Un posto a posto dove sorridere è legale

Segui la mia scia, lascia il cuscino e fuggi via
Sali sulla funivia dell'ambizione, affronta la foschia
Crescere non è rinunciare alla magia
Ma è saper renderla semplice anche quando è un'utopia

Mi è rimasta mezza tacca
Le mie gambe cedono
Diventare grande è una mazza nel petto
Se non sei protetto sei un feretro
Ti diranno sempre scappa
Qua non c'è del tenero
Tengo bene a mente che controcorrente
Fa freddo per questo io accellero

Per questo io accelero, accelero, accelero, accelero
Per questo io accelero sempre di più (per questo io accelero sempre di più)

Credo che ti sbagli sul cielo stellato
In che senso?
Una volta c'era solo oscurità
Adesso la luce sta vincendo



Credits
Writer(s): Vittorio Andrei
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