Jaques

o ti sentivo salire le scale
col passo lento che altrui saluta
quando l'assenzio mi addormentava
già la mia bocca era muta
e tu con occhi che il cuore rallenta
nel rivederli in sogno
soffiavi su una candela già spenta
perché è di te che ho bisogno
è di te che ho bisogno
è di te che ho bisogno

E ogni volta che sa di vaniglia
il vento caldo dell'est
si fa salnitro sui muri sbrecciati
sui sassi di Brest

Io ti parlavo e parlavo da sola
oppure davo la tua voce al buio
quando la luce mi risvegliava
già la tua pelle era cuoio
ed io nascosta dai lunghi capelli
come per farne un bagno
alla tua guancia che affila i coltelli
perché è di te che ho bisogno
è di te che ho bisogno
è di te che ho bisogno
se una coperta di lana e ciniglia
si asciuga al vento dell'est
non sarà quello il tappeto che vola
lontano da Brest

Cuore mio cuore mio cuore mio
che non si spezza ancora
e che conta un minuto ed un altro finchè diventa un'ora
e che batte il suo tempo di ghiaccio al caldo delle vene
cuore mio cuore mio cuore mio
che non ti ha mai scordato
che ho riempito di te ad ogni costo finchè si è vendicato
e se m'illudo che il passo che sento sia più vicino
e solo il diavolo dentro alla sveglia sul comodino

Non son sicura che giorno sia questo
se sarà lungo di un tempo breve
e se il ruscello è una traccia di sporco
nel bianco della neve
o se i carri trascinano a terra
un indolente polveroso segno
se sarà un giorno di pace o di guerra
perché è di te che ho bisogno
è di te che ho bisogno
è di te che ho bisogno

Quando ammantato di nuvole e vele
verrai col vento dell'est
sarò la sola figura in attesa
nel porto di Brest
io, sarò la sola figura in attesa



Credits
Writer(s): Giorgio Faletti
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