Màjo e zùgno a Pianiga (Poesia in dialetto veneto)

Il mese di maggio in chiesa si faceva " il fioretto ",
Cioè si diceva ogni sera il rosario.
Ai bambini, se restavano buoni, se pregavano bene
e non creavano occasioni per ridere, il sacerdote
metteva loro, ogni sera, un timbro su una cartina
e dava loro in premio una gita.
Era molto interessante
quella gita per chi di loro non erano mai stati
In colonia o non avevano mai visto una montagna.
Era proprio una " cuccagna."
In corriera tutti stavano col naso attaccato
Al finestrino e con gli occhi in su, per guardare
E si dimenticavano persino di litigare.
Si usava " portare maggio " alle ragazze. I ragazzi,
Quando arrivava la sera, portavano
" sul ponte "
Delle future fidanzate vasi con più fiori possibili.
Non mancava mai una bella rosa.
Dalle case vicine,
Prendevano i fiori ma, la mattina seguente, le donne
passando davanti ai fiori dicevano:
" Quel vaso è mio."
E così se lo prendevano e a casa lo portavano.
Mese di Giugno
La gente aveva e ha sempre necessità i pregare il
Signore con riti, processioni ed orazioni. Le donne,
Quando mancavano soldi, salute e cibo, nostro
Signore correvano a pregare. E più il necessario
mancava e più il Signore si pregava, perché Lui
Era giudice, ma anche Padre e alle disgrazie del
Mondo cercava di portare rimedio.
Tanta gente andava alla processione del Corpus
Domini. Davanti c'erano uomini e bambini.
Le donne,
(come sempre poste dietro) cantavano forte
(non sempre bene intonate)
E pregavano il buon Dio, perché tenesse buoni gli
uomini, sani i fanciulli, che erano più importanti
Dei soldi. In mezzo, c'era il cerimoniere a dirigere
la processione; i suoi occhi guardavano in ogni
Parte ed angolo e con le mani dava le segnalazioni.
Diceva: " Piano, uomini, perché perdiamo le donne,
Che sono rimaste indietro. Mi avete compreso? "
E poi alle donne diceva: " Camminate più forte,
perché perdiamo il prete e restiamo indietro.
Santa Madre di Dio! "
Il baldacchino, con sotto il prete e i chierichetti,
ondeggiava; le bandiere e le bandierine
sventolavano.
I " Capati ", ogni tanto, la divisa si sistemavano.
Questa processione era un rito, dava una
Particolare
Visione; per tutti era una grande emozione
e benedizione.
Era bella, perfino, per i bambini, che di nascosto
Si pizzicavano e per i giovani, che guardavano
le giovani vestite a festa.
I chierichetti, in mezzo all'erba, prendevano
il " pipesone ", con il quale strombettavano ad
Ogni invocazione.
Antonio Baldan, che aiutava il prete, li osservava
E loro brontolava; ma essi, si sa come sono
i bambini, ridevano.
Antonio era, anche, il barbiere e per il bambino
E anche per la bambina faceva il taglio " alla scuea ".
Metteva sopra la loro testa la " scuea " e subito
Diventava facile il taglio dei capelli in occasione di
Qualche festa.
A giugno tutti attendevano la " Sagra dei bisi ",
Con le giostre, giostrine e con il famoso mercato,
conosciuto in tutti i paesi vicini. Coloro, che
Vendevano i piselli di loro produzione li tenevano
in alcune povere casse, perché in quel tempo
Non tutto era rose e fiori. Ogni sera, i contadini
portavano i piselli freschi e " Poldo "
Il campanaro era sempre pronto con la " stadera "
a fare il contratto.
In prossimità dell'incrocio di via Montello con via
Dei Cavinelli, si cominciava a contrattare e a
Brontolare: " Il prezzo è troppo alto, è troppo
Basso. Alzalo un po', abbassalo un po'.
Mi servono questi quattro soldi, perché ho
tanti bambini."
Dopo che era stato fatto il contratto, si andava
a bere un bicchiere di vino buono in osteria da
Barison.
Se si avanzavano soldi, si comperava un pezzo
Di stoffa, per fare " traverse e traversoni " per
I bambini.
Non solo piselli, ma anche qualcos'altro si
Vendeva. Fare il calzolaio era un'arte, come
quella del sarte. Il signor Placido vendeva "
Carioche" (sandali) per i bambini e zoccoli
Per le donne e gli uomini. Poco vendeva,
Perché con le " broche " sotto le suole, i sandali una vita duravano.
All'angolo della chiesa, c'era il mercato
Delle donne: si vendevano pulcini, anatre e tacchini.
Quattro soldi prendevano, se erano fortunate
E se gli uomini glieli lasciavano. Per pochi sodi,
quanto lavoro! Non c'era nemmeno il tempo
per respirare o fiato per litigare.



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