Svevo (feat. M-ON)
La primavera volta e arriva l'estate, la prima vera volta è stata d'estate
Destate sospetti voi coi silenzi, sospinti da venti di vizi dolenti
Do lenti giudizi ma mai negativi... Non conta esser forti quanto esser vivi
E servivi tu nei giorni più tristi, che in quelli migliori non ci siamo visti
Vi stimo davvero voi che riuscite a far scomparire ogni cicatrice
Chissà come fate non ci riuscirei, che con certe dame non ci riuscirei
Scusate la spocchia per me è solo un gioco, scordate chi lotta e godete di poco
Da zero a mille, poi da mille a zero... Con le sigarette sulla coscienza come Zeno
Non riesco a smettere, come un treno che deraglia cercando invano il freno
L'oggettività non esiste ma sarò obiettivo stando dietro le barre mentre scrivo
Perché l'empatività è una condanna da scontare disegnando
In rima ogni malattia mentale
Nell'amplesso dei miei pensieri nascono, figli malati da ciò che era ieri, partono
Storie per difendere un'idea, pellicola dilaniata ma pura come ninfea
Perché la mia penna non segue le righe, di questo foglio stropicciato che è la vita
Ma quando arriverò alla fine spero qualcuno ricalchi la mia matita
Eh - eh - eo - eh - eh - eo
E ciò che è alternativo andrà sempre di moda
la mia rima baciata ma non ama disprezza
Dovrei fare un corso di Yoga quando dici E' Indie e l'etichetta è Universal
Eh- eh- eo
Sono qua scendi Giù
Eh- eo- eo
Le carte in tavola e il gioco sei tu
Liberi davvero ma dentro le nostre porte, siamo abiti eleganti ma dietro vetrine sporche
Abbiamo i sogni che ci svegliano ogni notte sul cuscino
Pensieri poco sereni e pillole sul comodino
Cerchiamo ore migliori e cancelliamo gli errori
Ma in questa festa privata c'hanno lasciato fuori
Appesi sulla porta ad annaffiare le pupille
noi che ci crediamo stelle ma in realtà siamo scintille
Siamo tutti poeti e non sappiamo cosa dire
Abbiamo guardati impolverati e paranoie da gestire
E l'apparenza non è tutto ma è quello che ci interessa
Possiamo cambiare faccia e la realtà resta la stessa
Aria strana stasera, il fumo annebbia i respiri...
Ma siamo ancora vivi con un vuoto nel petto
Che ci riempie il cuore e se aspetto certo cambierò aspetto ma non sarò migliore
Eh- eh- eo
Sono qua scendi Giù
Eh- eh- eo
Le carte in tavola e il gioco sei tu
Cercò la psicoanalisi attraverso un romanzo, io per mezzo di un pezzo
Chi si sente un malato, un inetto e poi ha dentro le stelle e l'universo
La critica apprezza solo quando sei trasparente
Ma questo poi rende la tua morte apparente
E quindi che dire caro Dottor. S accetto penna e sigaretta per sempre
Come sa mi sentivo pazzo, strano inutile... Non capito da te, società futile
Ma l'errore stava nei miei occhi, io sono normale e bella o brutta tu non mi tocchi
Destate sospetti voi coi silenzi, sospinti da venti di vizi dolenti
Do lenti giudizi ma mai negativi... Non conta esser forti quanto esser vivi
E servivi tu nei giorni più tristi, che in quelli migliori non ci siamo visti
Vi stimo davvero voi che riuscite a far scomparire ogni cicatrice
Chissà come fate non ci riuscirei, che con certe dame non ci riuscirei
Scusate la spocchia per me è solo un gioco, scordate chi lotta e godete di poco
Da zero a mille, poi da mille a zero... Con le sigarette sulla coscienza come Zeno
Non riesco a smettere, come un treno che deraglia cercando invano il freno
L'oggettività non esiste ma sarò obiettivo stando dietro le barre mentre scrivo
Perché l'empatività è una condanna da scontare disegnando
In rima ogni malattia mentale
Nell'amplesso dei miei pensieri nascono, figli malati da ciò che era ieri, partono
Storie per difendere un'idea, pellicola dilaniata ma pura come ninfea
Perché la mia penna non segue le righe, di questo foglio stropicciato che è la vita
Ma quando arriverò alla fine spero qualcuno ricalchi la mia matita
Eh - eh - eo - eh - eh - eo
E ciò che è alternativo andrà sempre di moda
la mia rima baciata ma non ama disprezza
Dovrei fare un corso di Yoga quando dici E' Indie e l'etichetta è Universal
Eh- eh- eo
Sono qua scendi Giù
Eh- eo- eo
Le carte in tavola e il gioco sei tu
Liberi davvero ma dentro le nostre porte, siamo abiti eleganti ma dietro vetrine sporche
Abbiamo i sogni che ci svegliano ogni notte sul cuscino
Pensieri poco sereni e pillole sul comodino
Cerchiamo ore migliori e cancelliamo gli errori
Ma in questa festa privata c'hanno lasciato fuori
Appesi sulla porta ad annaffiare le pupille
noi che ci crediamo stelle ma in realtà siamo scintille
Siamo tutti poeti e non sappiamo cosa dire
Abbiamo guardati impolverati e paranoie da gestire
E l'apparenza non è tutto ma è quello che ci interessa
Possiamo cambiare faccia e la realtà resta la stessa
Aria strana stasera, il fumo annebbia i respiri...
Ma siamo ancora vivi con un vuoto nel petto
Che ci riempie il cuore e se aspetto certo cambierò aspetto ma non sarò migliore
Eh- eh- eo
Sono qua scendi Giù
Eh- eh- eo
Le carte in tavola e il gioco sei tu
Cercò la psicoanalisi attraverso un romanzo, io per mezzo di un pezzo
Chi si sente un malato, un inetto e poi ha dentro le stelle e l'universo
La critica apprezza solo quando sei trasparente
Ma questo poi rende la tua morte apparente
E quindi che dire caro Dottor. S accetto penna e sigaretta per sempre
Come sa mi sentivo pazzo, strano inutile... Non capito da te, società futile
Ma l'errore stava nei miei occhi, io sono normale e bella o brutta tu non mi tocchi
Credits
Writer(s): Alberto Amenta
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