Francesca e Marte

Il solito sole brucia la pelle
Un pianeta muore, muore dietro le sue stelle
E il cosmo diviene un grande mercato
Marte a metà prezzo, affare garantito

Ho preso l'essenziale
Un quaderno i vestiti, mutande, un cannocchiale
Mi manca lei che non poteva venire, diceva
"ai miei genitori fa paure volare".
Mentre il mondo si dissolve
Nel caldo torrido di Agosto
A montare valigie a mettere tutto a posto
A raccontare ai bambini
Di una vacanza in un bel posto
Da fare ad ogni costo
"ma Carlo può venire e Francesca?, dai Francesca?!"
Chiedevo attraverso domande ingenue
Ma la risposta era sempre la stessa:
"questo viaggio è per chi non ha paura di volare!"
Oppure
"mio figlio è allergico alle polveri, non può venire"
Ma Dai! In fondo tutti erano a conoscenza
Che erano gli interessi a dominare
Quelli di banche nuovi centri di indulgenza
Assoluzione o sofferenza?
Prestiti da garantire solo a chi ha patrimoni da investire in fondo anche per un bambino è scontato capire che...
Su Marte puoi arrivare solo
Se hai conservato il capitale

Il solito sole adesso si prende
I nostri quattro sogni e li dona alle stelle
Frammenti di cosmo di un gioco rubato
Cosa abbiam preso e cosa lasciato?

Gli educatori aereospaziali ci prendevano fuori da scuola
Ci promettevano ali per volare
Poi ci facevano sedere
E subito grandi si doveva diventare
Perché sul pianeta rosso mancavano:
I parchi, i salti, le giostre i pattini
L'erba, i prati, i laghi e i mari
Il giardinetto, l'altalena dove ci siamo conosciuti
E poi lei, la mia Francesca...



Credits
Writer(s): Filippo Pellicci
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