Un Respiro
Ok
Con i piedi stanchi, con le scarpe rotte
Ma a furia di andare avanti sai a chi cazzo fotte
Ognuno c'ha gli sbatti, le proprie lotte
Ti guardano, sorridono e poi chiudono le porte
Ma sai, io non giudico, è una loro scelta
E non starò certo ad aspettarli all'aria aperta
Giusto il tempo di capire, poi via alla svelta
Non perdo tempo a inseguire chi so che non resta
Forse sono come loro, forse siamo tutti uguali
Ma se fai parte del coro alla fine impari
Che ognuno semina e raccoglie i propri frutti
Puoi stare con chi vuoi ma da solo con tutti
Alla fine o crolli o provi ad adattarti
E molli i tuoi pezzi da tutte le parti
Capisci che non puoi più contare sugli altri
Cadi da solo e da solo ti rialzi
Un respiro, un secondo, un momento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
E ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
Ogni mio attimo, ogni mio intento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
E ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
Dicono che andare avanti è quello che conta
E restare sempre sulla cresta dell'onda
Chi prova a fermarsi dicono che affonda
E tutto ciò che dai alla fine non torna
E ci si incontra, e ci si divide
Perché a ricominciare ci si abitua alla fine
Se un legame fa soffrire lo si sopprime
Esplodiamo da soli come tante mine
Chi cerca un'uscita, chi trova gli sbocchi
Per poter restare in vita, ma poi parla con gli occhi
Chi si è spento, pensa che non gli importi
E crolliamo dentro anche se fuori siamo forti
Ma le mani non tremano, i piedi non si fermano
A loro non importa, non si arrendono
Alla gente non importa, penso se ne freghi
Ma vedi che io ho le mie scarpe per i miei piedi
Un respiro, un secondo, un momento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
E ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
L'ho lasciata andare, è stata la cosa giusta
Non smetto di cercare, faccio la cosa giusta
Non voglio più sparire, sarà la cosa giusta
Incline a far uscire il demone di Raven
Teso? No, ma va, mi sveglio solo con i crampi
Scemo? No, ma va, mi piace masticare sassi
Sceso dalle stelle solo per trovare cazzi
Cerchi una ricompensa? Ho capito dove sbagli
Fallire e reagire senza conoscere un piano
Nessuno mi ha risposto, forse ho sprecato fiato
Fanculo sto programma, cerco di arrivare a Zion
Tra violenza e indifferenza e divento Italian Psycho
Eccolo il piano, per il resto vivo senza
Dammi retta, se è una merda allora mi rispecchia
Meglio dalla vetta, così ho sentito dire
Fai di me ciò che vuoi ma ti prego, fallo in fretta
Mi sposto di continuo come se fossi in un camper
Libero sì, ma mi sento tra le sbarre
Lascio perdere anche questa, perderei solo le staffe
Se mi trovi per la strada ti saluto, tante grazie
Mi bruciano le gambe come quando mi alleno
Un respiro che è passato è per me un respiro in meno
Che non tornerà più indietro, meglio se lo vivo adesso
Scusa per il resto, scusa, me ne frego
Un respiro, un secondo, un momento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
Io ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
Ogni mio attimo, ogni mio intento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Se saprò darti di meglio allora chiederò perdono
Oggi suonerebbe finto, ti do solo ciò che sono
Con i piedi stanchi, con le scarpe rotte
Ma a furia di andare avanti sai a chi cazzo fotte
Ognuno c'ha gli sbatti, le proprie lotte
Ti guardano, sorridono e poi chiudono le porte
Ma sai, io non giudico, è una loro scelta
E non starò certo ad aspettarli all'aria aperta
Giusto il tempo di capire, poi via alla svelta
Non perdo tempo a inseguire chi so che non resta
Forse sono come loro, forse siamo tutti uguali
Ma se fai parte del coro alla fine impari
Che ognuno semina e raccoglie i propri frutti
Puoi stare con chi vuoi ma da solo con tutti
Alla fine o crolli o provi ad adattarti
E molli i tuoi pezzi da tutte le parti
Capisci che non puoi più contare sugli altri
Cadi da solo e da solo ti rialzi
Un respiro, un secondo, un momento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
E ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
Ogni mio attimo, ogni mio intento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
E ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
Dicono che andare avanti è quello che conta
E restare sempre sulla cresta dell'onda
Chi prova a fermarsi dicono che affonda
E tutto ciò che dai alla fine non torna
E ci si incontra, e ci si divide
Perché a ricominciare ci si abitua alla fine
Se un legame fa soffrire lo si sopprime
Esplodiamo da soli come tante mine
Chi cerca un'uscita, chi trova gli sbocchi
Per poter restare in vita, ma poi parla con gli occhi
Chi si è spento, pensa che non gli importi
E crolliamo dentro anche se fuori siamo forti
Ma le mani non tremano, i piedi non si fermano
A loro non importa, non si arrendono
Alla gente non importa, penso se ne freghi
Ma vedi che io ho le mie scarpe per i miei piedi
Un respiro, un secondo, un momento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
E ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
L'ho lasciata andare, è stata la cosa giusta
Non smetto di cercare, faccio la cosa giusta
Non voglio più sparire, sarà la cosa giusta
Incline a far uscire il demone di Raven
Teso? No, ma va, mi sveglio solo con i crampi
Scemo? No, ma va, mi piace masticare sassi
Sceso dalle stelle solo per trovare cazzi
Cerchi una ricompensa? Ho capito dove sbagli
Fallire e reagire senza conoscere un piano
Nessuno mi ha risposto, forse ho sprecato fiato
Fanculo sto programma, cerco di arrivare a Zion
Tra violenza e indifferenza e divento Italian Psycho
Eccolo il piano, per il resto vivo senza
Dammi retta, se è una merda allora mi rispecchia
Meglio dalla vetta, così ho sentito dire
Fai di me ciò che vuoi ma ti prego, fallo in fretta
Mi sposto di continuo come se fossi in un camper
Libero sì, ma mi sento tra le sbarre
Lascio perdere anche questa, perderei solo le staffe
Se mi trovi per la strada ti saluto, tante grazie
Mi bruciano le gambe come quando mi alleno
Un respiro che è passato è per me un respiro in meno
Che non tornerà più indietro, meglio se lo vivo adesso
Scusa per il resto, scusa, me ne frego
Un respiro, un secondo, un momento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Cerco di tenere acceso ciò che non si è ancora spento
Io ancora mi chiedo come ci sono finito dentro
Ogni mio attimo, ogni mio intento
Posso andare avanti, sempre più a stento
Se saprò darti di meglio allora chiederò perdono
Oggi suonerebbe finto, ti do solo ciò che sono
Credits
Writer(s): Giovanni Somaini
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