Arturo

Nel paesello che non c'ha nulla di bello
Il tempo di Arturo scorreva lento
Aveva una brava fidanzata
Ma questo a lui non bastava
Arturo desiderava una vita da orsacchiotto violento
Sì, orsacchiotto violento
Non so se avete presento
È la poesia se poesia vogliamo chiamarla
Di un tizio col vizio del glu glu
Arturetto andava matto
Per quella parte in cui diceva
Vorrei stringerti la mano ma non posso
La mia stronza è in quel periodo
E io ho le mani tutte sporche di rosso

Arturo se il futuro un po' pauro fa
Non temere ogni fiaba un lieto fine ha

Aah Arturino Arturino dannato destino
La sua fidanzata era un poco suora
E niente
Nel paesello che non c'ha nulla di bello
Qualcosa di bello forse c'era
E no puttanate tipo i fiori che sbocciano, il sole e la primavera
Ma un pozzo magico
Butta qualcosa d'importante nel pozzo fatato
Poi esprimi un desiderio e consideralo avverato

Arturo se il futuro un po' paura fa
Non temere ogni fiaba un lieto fine ha

Arturello danzò la danza dell'indecisione per qualche nottata
E arrivò alla conclusione
Esprimerò un desiderio e poi nel pozzo ci butterò la mia fidanzata
Arturito ti prego fa la scelta giusta
Ripensarci non guasta
A stronza piace quando torni sui tuoi passi
Dice ommioddio come ci torni bene
Ma se hai scelto io farti cambiare idea non posso
Pluff, Arturo lanciò la sua fidanzata nel pozzo
Voglio voglio una troia
Una stronza che non ci si annoia
Che lo succhi con devozione
A pranzo come a colazione
La voglio sempre con me
Ai miei fabbisogni attenta
Insomma voglio un'orsacchiotta violenta

Arturo se il futuro un po' pauro fa
Non temere ogni fiaba un lieto fine ha

Qualche mese dopo Arturo solo come un bau
Senza accanto un altro bau
Quindi niente bau bau, solo bau
Comprese che quella del pozzo era una bugia
E maledisse la vita sua
Che aveva ucciso la fidanzata
E non aveva ricevuto in cambio alcuna personale prostituta
Arturito che diavolo hai combinato

Arturo se il futuro un po' paura fa
Non temere ogni fiaba un lieto fine ha

Arturito ormai nei sensi di colpa affogato
Sentì bussare alla porta
Era una donna, sua madre
Non l'aveva mai conosciuta
E fu bello guardarla negli occhi per la prima volta
E mentre l'abbracciava Arturo comprese
Ciò che per lui realmente contava
E pianse all'infinito la sua fidanzata
Non cercò mai più una prostituta
E gli anni accanto a sua madre volarono
E comprarono pure un cane che faceva bau bau
Poi sua madre morì di vecchiaia
Ma poco prima, sul letto di morte
Gli svelò la verità

Arturo se il futuro un po' paura fa
Non temere ogni fiaba un lieto fine ha

Essa non gli aveva fatto da madre perché schiava del sesso
E aveva bisogno di farsi trapanare
Da almeno quattro uomini ogni due ore
Poi si spense
Smise di fare bip bip il cardiogramma
E Arturo comprese
Il pozzo funzionava
Ma la troia
Era sua mamma



Credits
Writer(s): Luca Ruscitto
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