EY Lares feat. Jason Vive & Arianna De Nale -
Le mie Esperienze di vita degli ultimi due anni che s'intersecano con le esperienze di vita di molte altre Persone
Burro di Karitè
Passa a trovarmi in bici se hai bisogno di consigli
Mi ritiro in un bosco, come fece Ted Kaczynski
Fuori piove e queste felci sono meglio dei vestiti
Vorrei averti qui spogliata dai miei miti
In una scelta mia, malinconia come Panofsky
Ricerchiamo Dio dove coincidono gli opposti
Dentro alle omissioni che dan vita ai miei discorsi
Siam germogliati soli, nei cespugli dei miei versi
E
Noi crocefissi dentro al buio di quest'auto
Ho pianto tanto, ma ne ho ricavato un album
E nel silenzio siamo pesci a cui ho teso l'amo
Perfettamente inscritti nel casino del mio cranio
Per carcerati liberi: Sade o Condorcet
E in fondo alle mie tasche ho solo questa libertè
La strada sa di piscio, ma di notte è un atelier
Le tue labbra screpolate, burro di Karité
Ti prego di restare
Senza parlare, con lo sguardo
Quando vuoi andare
Poi sei libera di farlo
Mi ricordo all'intervallo
Senza i massimi sistemi
Al tempo in cui l'orario
Era il più grosso dei problemi
Stampo sulle cartine
Il romanzo degli errori
Per contemplar la fine
Come anziani e i necrologi
E ho pianto tanto ma ne ho ricavato un album
Il disco ha preso forma
Apollo suona il flauto
La ricerca di un sapere è forse l'eredità
Più vera e preziosa che mi lascerà papà
E in piazza Gipsy in gruppo suonano questa canzone
Ti cercavo da una vita ed ancora c'ho il fiatone
In questa città in cui scappo sempre al parco
Chino su me stesso e con i miti di un depresso
Nella vastità che libera un abbraccio
Semplice fusione di due punti nello spazio
I pensieri fanno tana fra i capelli
Fuori piove, ma non servono gli ombrelli
E ritagliam la gioia in ponti di braccia sottili
Prima di andare a letto, togli tutti gli orecchini
La ricerca di un sapere è forse l'eredità
Più vera e preziosa che mi lascerà papà
Ed io non so parlare, allora scrivo una canzone
Insegnami a sognare ed amare le persone
Ho sulle spalle l'eco
Di un filosofo comune
Si battezza con il vino
E si confessa nei "comunque"
Confondendosi in chiunque
E nel loro declino
È ritornato al Sè
Di nuovo illuminismo
Dove le scelte c'hanno un senso
Al di fuori del denaro
E nelle mie tasche vuote
In fondo ho tutto il necessario
Per inondare il mondo,
Monastero del mio dubbio
Di un potere che è invisibile
Eppure è dappertutto
Mi ritiro in un bosco, come fece Ted Kaczynski
Fuori piove e queste felci sono meglio dei vestiti
Vorrei averti qui spogliata dai miei miti
In una scelta mia, malinconia come Panofsky
Ricerchiamo Dio dove coincidono gli opposti
Dentro alle omissioni che dan vita ai miei discorsi
Siam germogliati soli, nei cespugli dei miei versi
E
Noi crocefissi dentro al buio di quest'auto
Ho pianto tanto, ma ne ho ricavato un album
E nel silenzio siamo pesci a cui ho teso l'amo
Perfettamente inscritti nel casino del mio cranio
Per carcerati liberi: Sade o Condorcet
E in fondo alle mie tasche ho solo questa libertè
La strada sa di piscio, ma di notte è un atelier
Le tue labbra screpolate, burro di Karité
Ti prego di restare
Senza parlare, con lo sguardo
Quando vuoi andare
Poi sei libera di farlo
Mi ricordo all'intervallo
Senza i massimi sistemi
Al tempo in cui l'orario
Era il più grosso dei problemi
Stampo sulle cartine
Il romanzo degli errori
Per contemplar la fine
Come anziani e i necrologi
E ho pianto tanto ma ne ho ricavato un album
Il disco ha preso forma
Apollo suona il flauto
La ricerca di un sapere è forse l'eredità
Più vera e preziosa che mi lascerà papà
E in piazza Gipsy in gruppo suonano questa canzone
Ti cercavo da una vita ed ancora c'ho il fiatone
In questa città in cui scappo sempre al parco
Chino su me stesso e con i miti di un depresso
Nella vastità che libera un abbraccio
Semplice fusione di due punti nello spazio
I pensieri fanno tana fra i capelli
Fuori piove, ma non servono gli ombrelli
E ritagliam la gioia in ponti di braccia sottili
Prima di andare a letto, togli tutti gli orecchini
La ricerca di un sapere è forse l'eredità
Più vera e preziosa che mi lascerà papà
Ed io non so parlare, allora scrivo una canzone
Insegnami a sognare ed amare le persone
Ho sulle spalle l'eco
Di un filosofo comune
Si battezza con il vino
E si confessa nei "comunque"
Confondendosi in chiunque
E nel loro declino
È ritornato al Sè
Di nuovo illuminismo
Dove le scelte c'hanno un senso
Al di fuori del denaro
E nelle mie tasche vuote
In fondo ho tutto il necessario
Per inondare il mondo,
Monastero del mio dubbio
Di un potere che è invisibile
Eppure è dappertutto
Credits
Writer(s): Jacopo Gusmeroli
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