Figli di Proletari

La luna dorme, io ricalco le sue impronte
È dal mistero che nascon le profezie
Dalla necessità si diffondon le riforme
E l'esclusione è ispirazione delle migliori poesie

Questo mio silenzio è il pastorale del potere
la magia non è ignoranza, quanto un culto del sapere
Come i nostri assassini una question di fede
Quindi muoio con un sogno come fece Martin Eden

E così - m'han ferita come un angelo caduto
Per essersi macchiato del peccato del perdono
Quasi rinnegando ogni giorno ciò che sono
Non è forse la rivolta il senso stesso d'esser uomo?

E così - nel mio villaggio han seminato la zizzania
Come due anni fa e quello che è trascorso
Mi sento ferita dallo stigma dell'infamia
Che con la tortura m'avete cucito addosso

Ma io no, son ferita come un angelo caduto
Per essersi macchiata del peccato del perdono
Quasi rinnegando ogni giorno ciò che sono
Non è forse la rivolta il senso stesso d'esser uomo?

Volo verso il sabba, una danza ed un falò
Rogo delle ansie di una Santa Inquisizione
Che celebra parole sull'altare della verità
Ma più che verità - a noi appare coercizione

E così - ciò che furono le streghe oggi saremmo noi
Guaritori solitari, vedove dagli occhi chiari
E così - ciò che furono le streghe oggi saremmo noi
FORSE SOLAMENTE FIGLI DI PROLETARI

Fummo bruciati - negli anni della Riforma
l fuoco ha ricondotto gli anormali ad una dogma
E così ciò che furono le streghe oggi saremmo noi
Forse propriamente figli di proletari



Credits
Writer(s): Jacopo Gusmeroli
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