L'autobus - 2020 Remaster
Siam tutti qui sull'autobus, seduti ed assonnati
Corron con poca voglia gli ultimi arrivati
Ognuno prende posto in fondo al suo cantone
Si chiude in un silenzio che è fatto di oppressione
E gli operai sull'autobus son pronti per partire
Le donne, i vecchi e i giovani son stanchi di aspettare
Svoltato il primo angolo il sole ci colpisce
La luce cambia i visi e gli occhi ci ferisce
E sembra che le bocche non vogliano parlare
Che stare in quel silenzio sia un fatto naturale
Lento cammina l'autobus, il viaggio è cominciato
Ed il parlare è un fatto che sembra sia vietato
Ma certo, non è vero, Maria non può tacere
Si arma di un sorriso che non sa trattenere
E parla a poco a poco con chi le sta più accanto
E poi alza la voce, ora il silenzio è infranto
Viaggia più allegro l'autobus quasi avesse capito
Il muro del silenzio è stato demolito
Siam tutti un po' sorpresi, colpiti, svergognati
Come se a quel silenzio fossimo rassegnati
La maschera dal viso si scioglie come cera
La nostra faccia adesso diventa quella vera
Spedito imbocca l'autobus strade sempre più grandi
E porta all'apertura del cuore dei viaggianti
Le idee prendono forma, ti escono dai denti
E vanno a stuzzicare le orecchie dei presenti
Si parla del lavoro, del misero salario
Dei furti e degli abusi che compie il proprietario
E l'autobus si ferma, raccoglie facce nuove
Dal fondo della mente qualcosa ora si muove
Ed è arrivata a tutti la voglia di parlare
E la scoperta insieme che adesso si può fare
E l'allegria sorprende i pigri ad origliare
Che anche se non parlano, restano ad ascoltare
L'autista è come noi, parla con il vicino
È nuovo in questo giorno l'autobus del mattino
Le donne, i vecchi e i giovani non dico son già uniti
Ma è come se lo fossero di più ogni minuto
Perché in ogni sillaba che rovesciamo a imbuto
C'è dentro sempre un unico identico nemico
Ognuno adesso parla di sé con il vicino
È un unico pensiero l'autobus del mattino
Il prezzo della carne, la misera pensione
I figli sulla strada della televisione
E dei disoccupati e della repressione
Gli affitti delle case di un'altra occupazione
E l'autobus ribolle di giusta ribellione
Si parla dei soprusi compiuti dal padrone
E se ne va il silenzio, parliamo forte tutti
La colpa è del governo, masse di farabutti
Ci esplode dal di dentro la voglia di cambiare
Insieme alla certezza che adesso si può fare
L'autobus ora è vita, il sole è entusiasmante
Che bel mattino è questo, domani sarà raggiante
Corron con poca voglia gli ultimi arrivati
Ognuno prende posto in fondo al suo cantone
Si chiude in un silenzio che è fatto di oppressione
E gli operai sull'autobus son pronti per partire
Le donne, i vecchi e i giovani son stanchi di aspettare
Svoltato il primo angolo il sole ci colpisce
La luce cambia i visi e gli occhi ci ferisce
E sembra che le bocche non vogliano parlare
Che stare in quel silenzio sia un fatto naturale
Lento cammina l'autobus, il viaggio è cominciato
Ed il parlare è un fatto che sembra sia vietato
Ma certo, non è vero, Maria non può tacere
Si arma di un sorriso che non sa trattenere
E parla a poco a poco con chi le sta più accanto
E poi alza la voce, ora il silenzio è infranto
Viaggia più allegro l'autobus quasi avesse capito
Il muro del silenzio è stato demolito
Siam tutti un po' sorpresi, colpiti, svergognati
Come se a quel silenzio fossimo rassegnati
La maschera dal viso si scioglie come cera
La nostra faccia adesso diventa quella vera
Spedito imbocca l'autobus strade sempre più grandi
E porta all'apertura del cuore dei viaggianti
Le idee prendono forma, ti escono dai denti
E vanno a stuzzicare le orecchie dei presenti
Si parla del lavoro, del misero salario
Dei furti e degli abusi che compie il proprietario
E l'autobus si ferma, raccoglie facce nuove
Dal fondo della mente qualcosa ora si muove
Ed è arrivata a tutti la voglia di parlare
E la scoperta insieme che adesso si può fare
E l'allegria sorprende i pigri ad origliare
Che anche se non parlano, restano ad ascoltare
L'autista è come noi, parla con il vicino
È nuovo in questo giorno l'autobus del mattino
Le donne, i vecchi e i giovani non dico son già uniti
Ma è come se lo fossero di più ogni minuto
Perché in ogni sillaba che rovesciamo a imbuto
C'è dentro sempre un unico identico nemico
Ognuno adesso parla di sé con il vicino
È un unico pensiero l'autobus del mattino
Il prezzo della carne, la misera pensione
I figli sulla strada della televisione
E dei disoccupati e della repressione
Gli affitti delle case di un'altra occupazione
E l'autobus ribolle di giusta ribellione
Si parla dei soprusi compiuti dal padrone
E se ne va il silenzio, parliamo forte tutti
La colpa è del governo, masse di farabutti
Ci esplode dal di dentro la voglia di cambiare
Insieme alla certezza che adesso si può fare
L'autobus ora è vita, il sole è entusiasmante
Che bel mattino è questo, domani sarà raggiante
Credits
Writer(s): Pier Angelo Bertoli
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