Scavare
Fermati a pensare
La consapevolezza viene prima della terra
Tu fermati e osserva
Coi piedi tra la gente, ma la mente è un eremo
Nel freddo dei pensieri le rime sono anestetico
Sono una coperta. Riparati dalla tua età
Hai il cuore troppo ingenuo per quel senno d'antan
Fatta eccezione per la Bibbia, qua l'anima non s'invischia nella raison d'etat
Ed è la stessa identità che esprimiamo
Io e te, in questa società, non siamo
Annullati dalle idee, dai traguardi
Annullati da noi stessi, prima che dagli altri
È il dispotismo dei tempi migliori
Ti costringe al confronto e non riesci a starne fuori
Ricordo quando un tempo a tutto questo ero sordo
E tutto quello che capivo del mondo erano i suoi colori
E non sono i soldi. Mi pare chiaro
Anche li avessi non saprei dove andare, dove cercare
E non aiuta un mondo che gira a caso
Devi trovare il posto giusto per non vomitare
E lo dovevo cercare? Io l'ho cercato, lo giuro
Un po' dovunque, tra i ti amo e i vaffanculo
Ma poi non c'ho creduto più, ma neanche tu
Quindi che biasimi? In ultima analisi è un tabù
Credere in qualcuno
Siamo in catene che soffocano le lacrime
Qui l'emozione si spegne in un televisore
Siamo in catene che portano alla lapide
In un mondo in coda per la sua dose di alienazione
È questa realtà che non cambia, tranne i quattro quarti
Lo sai, non si ingabbia l'immaginazione
La libertà? L'ho trovata nell'interpretarti
Interpretare è la soluzione
Dicono che ti hanno visto scavare, ma in fondo
Dimmi che cosa rimane di te
Di mille pare, di questo mondo cane
Di Milano e di tutte le sue lacrime
Notte in bianco, testa aperta
Sdraiato sul divano con una canna spenta
Il sole che mi sveglia filtrando dalla finestra
Mi alzo ancora storto e in più sarà un giorno di merda
Perché tutti noi vogliamo ciò che non abbiamo
E poi quando l'abbiamo primo o dopo, fra', ci stanca
Io non ho nulla per la mano, tranne penna e calamaio
E tutto ciò mi basta
O forse mento anche a me stesso, non lo so
Forse sì, perché voglio più di questo
Trovo la pace nei tuoi occhi, ma il tempo è bastardo
Provo, ma non riesco proprio a rallentarlo
E dimmi poi dei soldi cazzo me ne faccio se nel cuore c'ho uno squarcio
Dimmelo, dai
Versa whisky senza ghiaccio mentre te ne parlo
Do tutto ciò che posso e non posso dare altro
Sono in bilico, come Colleano
Cercandoti dovunque tra l'amore e la paura
Mentre salgo in alto tu stringimi la mano, ma
Più sfioriamo il sole più è profonda la caduta
E dimmi che ci posso fare, se non mi fido
Se mi guardo intorno e tutto questo mi fa schifo
Cerco palliativi solo per restare vivo
Mentre affogo i miei pensieri dentro un calice di vino
E mi rimane solo questo flow, questo cuore
Stretto dentro il pugno, mentre gocciola l'inchiostro
Ed è brutto, sai, quando perdi le parole, ma
Forse è ancora peggio, fra'
Se ti senti un mostro
E questo posto è una prigione di cristallo
Fragile, ma come fai a scappare?
Vuoi fuggire? Puoi tentarlo
Ma spesso hai paura di sbagliare
Dicono che ti hanno visto scavare, ma in fondo
Dimmi che cosa rimane di te
Di mille pare, di questo mondo cane
Di Milano e di tutte le sue lacrime
Seduto a testa china sul bancone di 'sto bar
Mi accorgo nella vita sono solo la guest star
Non l'artista, protagonista scaltro
Barista, fammi da analista. Versamene un altro
Questa strada è cenere, è un romanzo di McCarthy
Io non so a cosa credere, a cosa aggrapparmi
Lego ancora fasce a questi pugni stanchi
Mi batto con le facce di fantasmi ormai distanti
Vorrei cavalcare l'onda
Le luci sono tante, ma io resto sempre in ombra
Come uno sparring partner
Cerco il mio nemico preparando il mio montante
Ma combatto con me stesso, come Tyler Durden
Non trovo la mia parte in sto copione da B-movie
Interpreto la lacrima dell'occhio su cui sputi
Sono solo una pagina del libro che bruci
Dalle braci dell'anima rinascono le luci
Siamo chiusi dentro i social
The Circle
Schiavi dell'hi-tech
Black Mirror
Come gestirlo un tempo in affitto
Che scorre sulla terra, mentre il cielo resta zitto?
Poche le conquiste, se non chiamarmi mister
Troppi miei rimpianti naufragati nel Talisker
La notte non si dorme, vagabondo nei pensieri
Prigionieri di ricordi, navi senza timonieri
Allo sbando
Verso la scogliera
Mi aggrappo alla bandiera mentre tutto sta affondando
Sulla zattera del pianto
Ogni lettera che scarto
Forma una parola in gola e mi sta soffocando
Allora fuggi da 'sto posto nei rifugi dell'inchiostro
Dietro quelle ombre neanche io mi riconosco
Riposto ogni rimorso, rimosso ogni suo morso
Verso un altro sorso concludendo il mio discorso
Dicono che ti hanno visto scavare
Ma in fondo dimmi
Dimmi che cosa rimane di te
Di mille pare, di questo mondo cane
Di Milano e di tutte le sue lacrime
Dicono che ti hanno visto scavare
Ma non dicono che cos'hai trovato di te
Di quello che volevi diventare
E di Milano che ha preso le sue lacrime
La consapevolezza viene prima della terra
Tu fermati e osserva
Coi piedi tra la gente, ma la mente è un eremo
Nel freddo dei pensieri le rime sono anestetico
Sono una coperta. Riparati dalla tua età
Hai il cuore troppo ingenuo per quel senno d'antan
Fatta eccezione per la Bibbia, qua l'anima non s'invischia nella raison d'etat
Ed è la stessa identità che esprimiamo
Io e te, in questa società, non siamo
Annullati dalle idee, dai traguardi
Annullati da noi stessi, prima che dagli altri
È il dispotismo dei tempi migliori
Ti costringe al confronto e non riesci a starne fuori
Ricordo quando un tempo a tutto questo ero sordo
E tutto quello che capivo del mondo erano i suoi colori
E non sono i soldi. Mi pare chiaro
Anche li avessi non saprei dove andare, dove cercare
E non aiuta un mondo che gira a caso
Devi trovare il posto giusto per non vomitare
E lo dovevo cercare? Io l'ho cercato, lo giuro
Un po' dovunque, tra i ti amo e i vaffanculo
Ma poi non c'ho creduto più, ma neanche tu
Quindi che biasimi? In ultima analisi è un tabù
Credere in qualcuno
Siamo in catene che soffocano le lacrime
Qui l'emozione si spegne in un televisore
Siamo in catene che portano alla lapide
In un mondo in coda per la sua dose di alienazione
È questa realtà che non cambia, tranne i quattro quarti
Lo sai, non si ingabbia l'immaginazione
La libertà? L'ho trovata nell'interpretarti
Interpretare è la soluzione
Dicono che ti hanno visto scavare, ma in fondo
Dimmi che cosa rimane di te
Di mille pare, di questo mondo cane
Di Milano e di tutte le sue lacrime
Notte in bianco, testa aperta
Sdraiato sul divano con una canna spenta
Il sole che mi sveglia filtrando dalla finestra
Mi alzo ancora storto e in più sarà un giorno di merda
Perché tutti noi vogliamo ciò che non abbiamo
E poi quando l'abbiamo primo o dopo, fra', ci stanca
Io non ho nulla per la mano, tranne penna e calamaio
E tutto ciò mi basta
O forse mento anche a me stesso, non lo so
Forse sì, perché voglio più di questo
Trovo la pace nei tuoi occhi, ma il tempo è bastardo
Provo, ma non riesco proprio a rallentarlo
E dimmi poi dei soldi cazzo me ne faccio se nel cuore c'ho uno squarcio
Dimmelo, dai
Versa whisky senza ghiaccio mentre te ne parlo
Do tutto ciò che posso e non posso dare altro
Sono in bilico, come Colleano
Cercandoti dovunque tra l'amore e la paura
Mentre salgo in alto tu stringimi la mano, ma
Più sfioriamo il sole più è profonda la caduta
E dimmi che ci posso fare, se non mi fido
Se mi guardo intorno e tutto questo mi fa schifo
Cerco palliativi solo per restare vivo
Mentre affogo i miei pensieri dentro un calice di vino
E mi rimane solo questo flow, questo cuore
Stretto dentro il pugno, mentre gocciola l'inchiostro
Ed è brutto, sai, quando perdi le parole, ma
Forse è ancora peggio, fra'
Se ti senti un mostro
E questo posto è una prigione di cristallo
Fragile, ma come fai a scappare?
Vuoi fuggire? Puoi tentarlo
Ma spesso hai paura di sbagliare
Dicono che ti hanno visto scavare, ma in fondo
Dimmi che cosa rimane di te
Di mille pare, di questo mondo cane
Di Milano e di tutte le sue lacrime
Seduto a testa china sul bancone di 'sto bar
Mi accorgo nella vita sono solo la guest star
Non l'artista, protagonista scaltro
Barista, fammi da analista. Versamene un altro
Questa strada è cenere, è un romanzo di McCarthy
Io non so a cosa credere, a cosa aggrapparmi
Lego ancora fasce a questi pugni stanchi
Mi batto con le facce di fantasmi ormai distanti
Vorrei cavalcare l'onda
Le luci sono tante, ma io resto sempre in ombra
Come uno sparring partner
Cerco il mio nemico preparando il mio montante
Ma combatto con me stesso, come Tyler Durden
Non trovo la mia parte in sto copione da B-movie
Interpreto la lacrima dell'occhio su cui sputi
Sono solo una pagina del libro che bruci
Dalle braci dell'anima rinascono le luci
Siamo chiusi dentro i social
The Circle
Schiavi dell'hi-tech
Black Mirror
Come gestirlo un tempo in affitto
Che scorre sulla terra, mentre il cielo resta zitto?
Poche le conquiste, se non chiamarmi mister
Troppi miei rimpianti naufragati nel Talisker
La notte non si dorme, vagabondo nei pensieri
Prigionieri di ricordi, navi senza timonieri
Allo sbando
Verso la scogliera
Mi aggrappo alla bandiera mentre tutto sta affondando
Sulla zattera del pianto
Ogni lettera che scarto
Forma una parola in gola e mi sta soffocando
Allora fuggi da 'sto posto nei rifugi dell'inchiostro
Dietro quelle ombre neanche io mi riconosco
Riposto ogni rimorso, rimosso ogni suo morso
Verso un altro sorso concludendo il mio discorso
Dicono che ti hanno visto scavare
Ma in fondo dimmi
Dimmi che cosa rimane di te
Di mille pare, di questo mondo cane
Di Milano e di tutte le sue lacrime
Dicono che ti hanno visto scavare
Ma non dicono che cos'hai trovato di te
Di quello che volevi diventare
E di Milano che ha preso le sue lacrime
Credits
Writer(s): Alessandro Zani
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