Un goloso

Alla porta del ristorante stava affisso il menu giornaliero
Come le novantacinque tesi di Lutero
Benvenuti tutti nella nuova Vittemberga
Dove sembra chiesa anche una stamberga
E come Carlo Magno nel tempio della degustazione
Sarò incoronato da Papa Leone
Che mi dirà siedi mio prode
Finché la tua pancia non esplode

Mi han servito una pasta con sugo di guanciale
Ho divorato tutto come un maiale
Mi hanno versato un Barbera del Monferrato
Che ingordo ho bevuto tutto d'un fiato
Perché l'ontologia cede sempre il passo
Al filetto con venature di grasso
Leone Terzo dice non ti riempire
Il meglio deve ancora venire

Per quanto possa mangiare
Seppur nel vino io ci nuoto
Non so davvero che fare
Io sento sempre quel vuoto

Dicevamo del filetto, come in un libro di Rabelais
Me l'han servito al flambé
Con contorno di patate ed erbe di campo
Dell'esistenzialismo di Sartre io sono stanco
Poi il gran finale con la Saint Honoré
Nel nome del padre Auguste Escoffier
Ti prego, resta seduto
Ti nutriremo con l'imbuto

Per quanto possa mangiare
Seppur nel vino io ci nuoto
Non so davvero che fare
Io sento sempre quel vuoto
Ma di questo vuoto ne ho abbastanza
Che non lo riempie una pietanza
Mi squarto la pancia col taglierino
E poi mi estraggo l'intestino
In cerca di risposta e di speranza
Ma trovo solo cibo in abbondanza

Voi cittadini mi chiamaste Ciacco
Per la dannosa colpa de la gola
Come tu mi vedi alla pioggia io mi fiacco

Oggi è morto l'Imperatore del Sacro Divano Impero
Adesso che ne facciamo? Un roastbeef al pepe nero



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