Fango

Nero pece anima le notti più bianche
Una specie di animale che si muove tra le stanche
Ore che da insonne gravano alle spalle
L'acqua scorre lenta e consuma le montagne
Attesa insistente di ciò che non torna
Ora dopo ora tutto qui affonda
Nel fango di ciò che ora sembra insolcabile
Labile, flebile, cuore colpevole

Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te
Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te

Spesso la discesa è faticosa, dolorosa
A volte la salita dà ristoro e mette in prosa
Le più ardue poesie che la vita sa donare
A chi tende verso l'alto il proprio cuore ad ascoltare
Ascoltare a volte un dolore nello stomaco
Macromondo chiuso in un seme, in un involucro
Che è il corpo, il fisico e le cose maestose
Son le vie nascoste dentro chi cerca risposte

Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te
Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te

Forse aspettare
Forse il digiuno saprà placare la mia fame
Dissetare, ricomporre
Ciò che fa male
Ciò che non è più reale in me
Non vale in me

Ora il mio turbine appresta se stesso
Alla fine, imbrunire di mali
Vale come vivere nuovi orizzonti lontani
Presto il disastro prenderà senso
A presto mio io che tanto mi duoli
Tanto mi spingi ai più orribili mali
Che può provocare un qualcuno a se stesso
Ciò che oltrepassi poi non ha più senso

Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te
Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te

Ciò che tu non sei
Che non sarai mai
Vive in te
E forma te



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