Mario l'abitudinario

Sono Mario l'abitudinario
Ho la sveglia puntata al mattino
Alla stessa ora sul comodino
Colazione, traffico e lavoro
Faccio sempre la stessa strada
Arrivo in orario, comunque vada

Fisso il mio posto fisso
Fisso lo schermo con uno schema fisso
Sempre col chiodo fisso
Tutto sia rigido come uno stoccafisso
Tu che mi chiami fesso
Perché non ho mai provato a saltare il fosso

Sono Mario l'abitudinario
Vado a pisciare sempre alla stessa ora
Che faccia caldo o che fuori piova
Nell'abitudine il conforto
Un incastro meticoloso
Che se si altera quasi di certo muoio.
Cerco un'anima gemella
Che condivida con me la stessa
Visione del mondo fatta di cartapesta
Pronta a cambiare anche se stessa
Ed adattarsi alla mia testa
Non mi pare sta gran richiesta

Vado in chiesa una volta l'anno
Voto a sinistra perché lo faceva il nonno
Ferie in agosto
Stessa spiaggia che palmo a palmo conosco
Pizza al sabato sera
Da anni lo stesso gusto
E una birra media
Fisso il mio posto fisso
Fisso lo schermo con uno schema fisso
Sempre col chiodo fisso
Tutto sia rigido come uno stoccafisso
Tu che mi chiami fesso
Solo perché non hai capito il compromesso

Sono Daria l'abitudinaria
In fondo proprio una brava persona
Ripetitiva ma non direi noiosa
Anzi, un po' rivoluzionaria
E chi più di me fa resistenza
Al cambiamento ed ogni evenienza?
Cerco un'anima gemella
Che abbia voglia di trasgredire
Per esempio andando tardi a dormire
E insieme provare ad inceppare
Con indomito coraggio
Almeno un pezzo di ingranaggio.

Ripetitivi-tale e quale
Che a carnevale ogni scherzo vale
C'è solo un modo di fare andare
Le cose altrimenti ti vanno a male
Mi ripetevi di cambiare
Ogni giorno che non fosse all'altro uguale
Fisso il mio posto fisso
Fisso lo schermo con uno schema fisso
Sempre col chiodo fisso
Tutto sia rigido come uno stoccafisso
Tu che mi chiami fesso
Solo perché non hai capito il compromesso

Sto dalla parte dei bottoni
Ed esser sicuro che tutto funzioni
Ho arredato la zona di comfort
Dove vivrò finché non sono morto
Ora non disturbare
Che a quest'ora di solito leggo il giornale



Credits
Writer(s): Tiziano Bononcini
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