Per gli amici Barabba

Mi ricordo quando presero a chiamarmi maestro
Ai miei amici sembrava avere un senso
E anche se era strano trasmetteva affetto
Scherzo che cela un legame immenso
Titolo a metà tra l'ironia e il rispetto
Risacca d'Ottocento e se poi ci penso
Ogni tanto si usa anche per dispetto
Persefone che incanti dall'abisso
E hai nome e forma di disillusione
Ria e feroce senza punto fisso
Già mi hai preso con la tua canzone
Sulle mie spalle il cielo sembra più remoto
Ma alla biglia nel cosmo che qualcuno chiama regno
Non ho mai pensato di cambiare il moto
Per ritrovarmi tra quanti hanno lasciato il segno
Chi da un pulpito chi assorto nel fiore di loto
Tutti li han ricompensati con il ferro e con il legno
Fidatevi, "Barabba" è meglio di "maestro"
Persefone che incanti dall'abisso
E hai nome e forma di disillusione
Ria e feroce senza punto fisso
Già mi hai preso con la tua canzone
E ora che hanno smesso di chiamarmi maestro
Ai miei amici sembra non aver più senso
E a pensarci bene mi fa ancora effetto
Scherzo che ora è veramente immenso
Tra i due sul palco il dito va diretto
Rido parecchio anche se ci penso
Ora anche Barabba è di tutto rispetto
Persefone che incanti dall'abisso
E hai nome e forma di disillusione
Ria e feroce senza punto fisso
Già mi hai preso con la tua canzone
La sola che non altera la verità
Idolo d'opale senza imperfezioni
A me presenta il conto la tua avidità
Ma Barabba ti ha negato
Ma Barabba ti ha negato
Ma Barabba ti ha negato le sue emozioni



Credits
Writer(s): Alessandro D'aversa, Egidio Incelli, Francesco D'aversa
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