Intro (Una Linea Tratteggiata)
Questo freddo mi congela il corpo non la mente
I pensieri non badano alla corrente
La scelta di lasciare tutto indietro è solamente
Un pensiero che via via si fa sempre più ricorrente
L'arte chiede all'anima di essere un libro aperto
La scrittura è cura la musica il referto
La società di oggi è un mare aperto
C'è sangue nell'acqua squali arriveranno presto
Ultimamente odio tutto quello che è normale
Vorrei cambiasse ma per me è una vita senza sale
Il ronzio nella mia testa sembra non finire
Ma ormai è brusio, è rumore bianco che uso per dormire
La vostra vita è un esercizio di masticazione
La mia ideale tu la tradurresti alienazione
Ho l'energia di una rottura è come una fissione
Cerco qualcosa da toccare che non sia finzione
Come te che con me sei sempre stata vera
Dal primo appuntamento dalla prima sera
Dalla prima colazione dalla prima cena
Dalla prima notte calda della primavera
Vogliamo la libertà per essere certi
Che gli sbagli commessi erano corretti
Il resto delle voci ormai non le sento
Morirei sulla mia nave come Novecento
Ripenso a quella sera
Un tremolio danzava solista sulla mia schiena
Dov'era un alternativa
La luna entrava dalla mia finestra ma a casa chi c'era
Ero io, la paura e le non cose
E forse c'era Dio che guardava da una fessura
In certi contesti non contano le pose
E non conta nemmeno chi sei ma solo la fortuna
Il tempo stringe, costringe a fare una scelta
Trafigge meno una lancia che una lancetta
Sappi che la tua libertà è persa
Quando l'uscita e l'uscita d'emergenza son la stessa
La mia gente è curiosa però povera
É sorpresa ma soppressa è così che si soffoca
Dove abita non c'è né cura né luogo
Palpita cercando una fuga dal mondo
Il mio come passo il tempo è una resilienza
Dare corpo alle parole, dare consistenza
Forse non troverò mai qualcuno come me
Forse non lo troverò proprio perché come me
E se la vetta non fosse la meta ma un mezzo
Forse tra la verità e la vita non c'è un nesso
Del resto ne sono sempre incline
Ma come Novecento nemmeno io vedo una fine
I pensieri non badano alla corrente
La scelta di lasciare tutto indietro è solamente
Un pensiero che via via si fa sempre più ricorrente
L'arte chiede all'anima di essere un libro aperto
La scrittura è cura la musica il referto
La società di oggi è un mare aperto
C'è sangue nell'acqua squali arriveranno presto
Ultimamente odio tutto quello che è normale
Vorrei cambiasse ma per me è una vita senza sale
Il ronzio nella mia testa sembra non finire
Ma ormai è brusio, è rumore bianco che uso per dormire
La vostra vita è un esercizio di masticazione
La mia ideale tu la tradurresti alienazione
Ho l'energia di una rottura è come una fissione
Cerco qualcosa da toccare che non sia finzione
Come te che con me sei sempre stata vera
Dal primo appuntamento dalla prima sera
Dalla prima colazione dalla prima cena
Dalla prima notte calda della primavera
Vogliamo la libertà per essere certi
Che gli sbagli commessi erano corretti
Il resto delle voci ormai non le sento
Morirei sulla mia nave come Novecento
Ripenso a quella sera
Un tremolio danzava solista sulla mia schiena
Dov'era un alternativa
La luna entrava dalla mia finestra ma a casa chi c'era
Ero io, la paura e le non cose
E forse c'era Dio che guardava da una fessura
In certi contesti non contano le pose
E non conta nemmeno chi sei ma solo la fortuna
Il tempo stringe, costringe a fare una scelta
Trafigge meno una lancia che una lancetta
Sappi che la tua libertà è persa
Quando l'uscita e l'uscita d'emergenza son la stessa
La mia gente è curiosa però povera
É sorpresa ma soppressa è così che si soffoca
Dove abita non c'è né cura né luogo
Palpita cercando una fuga dal mondo
Il mio come passo il tempo è una resilienza
Dare corpo alle parole, dare consistenza
Forse non troverò mai qualcuno come me
Forse non lo troverò proprio perché come me
E se la vetta non fosse la meta ma un mezzo
Forse tra la verità e la vita non c'è un nesso
Del resto ne sono sempre incline
Ma come Novecento nemmeno io vedo una fine
Credits
Writer(s): Batuer Biligaer
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