L'AMORE (Orione)

Stavo ballando
Non è il caso di giudicare
E chi l'ha detto che ci perdo qualcosa
Non è detto che mi perderò ancora
Stavo ballando con
E non mi sembra proprio il caso di farci domande
Non è certo quel che penso
Ma ignoro che i miei piedi nel frattempo si muovono

Montagne che percorro di profilo, il cielo ora mi sembra casa
Dove domani poi troveremo la pace
La vecchia scuola ha gli abiti tradizionali
Però fuori dal cortile andiamo avanti
Cosa mi spinge a cercarti?
Boh, mi piace un sacco
Per un bambino è arte il bianco in un foglio di carta
Bozzolo che adesso assume la gabbia toracica
Come forma più consona ed incalzante
Sparami, la canna è scarica
Qualche metro più in là e sbuca la cima del Parnaso
Anche se parliamo le mani non fan domande
Sparami domani che intanto l'attesa è arte
Solo perché il proiettile non è plastica
Ok

Stavo ballando
Forse è il caos che ci fa amare
E chi l'ha detto che ci perdo qualcosa
Non è vero che ti creo fino in fondo
Non ci credo più
Se scendo a compromessi è l'anima che si fa carne
Tutto ruota e siamo al centro del mondo
Mentre i piedi nel frattempo si muovono

I fianchi nel frattempo si mostrano privi di tutto il loro rimorso
Trasudo dei morsi tuoi
Finalmente posso tradurre il mio mondo
Pure trascurando i modi, i nodi e quelle regole del molo
Falene d'inchiostro, parole che non ricordo
Le mostrerò a me stesso a dargli un nome, ali per darci occhi
Finché il tuo mosaico non sboccerà nel mio stomaco
Dipingiamo nuovi occhi per Orione

Musica aleatoria
Brivido non morbo
Etere prensile dal collo
Filosofare in piazza è fare d'avorio i polmoni
È dare un senso al simposiare, alla simbiosi degli androgeni
Menade danzante, poesia astronomica
Armonizzazione del mio Epidauro
Oltre il linguaggio, vibrazioni
Quando saremo farfalle e non ricorderemo i giorni non avrò piu un nome
Tu non pensarci, amami e corri



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