Il Ritorno di Giuseppe (feat. Alessandro Raina) - Live
Stelle, già dal tramonto, si contendono il cielo a frotte
Luci meticolose nell'insegnarti la notte
Un asino dai passi uguali, compagno del tuo ritorno
Scandisce la distanza lungo il morire del giorno
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Ai tuoi occhi il deserto, una distesa di segatura
Minuscoli frammenti della fatica della natura
Gli uomini della sabbia hanno profili da assassini
Rinchiusi nei silenzi d'una prigione senza confini
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Odore di Gerusalemme, la tua mano accarezza il disegno
D'una bambola magra intagliata nel legno
"La vestirai, Maria, ritornerai a quei giochi
Lasciati quando i tuoi anni erano così pochi"
E lei volò fra le tue braccia
Come una rondine
E le sue dita come lacrime
Dal tuo ciglio alla gola
Suggerivano al viso
Una volta ignorato
La tenerezza d'un sorriso
Un affetto quasi implorato
E lo stupore nei tuoi occhi
Salì dalle tue mani
Che, vuote, intorno alle sue spalle
Si colmarono ai fianchi
Della forma precisa
D'una vita recente
Di quel segreto che si svela
Quando lievita il ventre
E a te, che cercavi il motivo
D'un inganno inespresso dal volto
Lei propose l'inquieto ricordo
Fra i resti di un sogno raccolto
Luci meticolose nell'insegnarti la notte
Un asino dai passi uguali, compagno del tuo ritorno
Scandisce la distanza lungo il morire del giorno
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Ai tuoi occhi il deserto, una distesa di segatura
Minuscoli frammenti della fatica della natura
Gli uomini della sabbia hanno profili da assassini
Rinchiusi nei silenzi d'una prigione senza confini
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Nai-na, na-na-na, na-na-nai-na
Na-na-na-na-na-na
Odore di Gerusalemme, la tua mano accarezza il disegno
D'una bambola magra intagliata nel legno
"La vestirai, Maria, ritornerai a quei giochi
Lasciati quando i tuoi anni erano così pochi"
E lei volò fra le tue braccia
Come una rondine
E le sue dita come lacrime
Dal tuo ciglio alla gola
Suggerivano al viso
Una volta ignorato
La tenerezza d'un sorriso
Un affetto quasi implorato
E lo stupore nei tuoi occhi
Salì dalle tue mani
Che, vuote, intorno alle sue spalle
Si colmarono ai fianchi
Della forma precisa
D'una vita recente
Di quel segreto che si svela
Quando lievita il ventre
E a te, che cercavi il motivo
D'un inganno inespresso dal volto
Lei propose l'inquieto ricordo
Fra i resti di un sogno raccolto
Credits
Writer(s): Gian Piero Reverberi, Fabrizio De Andre
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