(A) Ritmomania

Diciannove, diciotto, diciassette...
ancora sedici, sedici maledettissimi giri...
quindi sedici, quindici...
il conto alla rovescia era iniziato
e il raccoglitore di pile scariche,
che stabiliva l'inizio e la fine di ogni giro,
era già passato davanti ai suoi occhi sei volte.
Avrebbe voluto stabilire la velocità media di ogni giro
ma adesso l'unica cosa che gli premeva davvero stabilire
era l'attendibilità del suo conteggio.
Era la sua ossessione, lo chiamava "L'indietro",
il suo segreto, quello che non avrebbe mai confessato a nessuno.
Quattordici, tredici, dodici, si... DO – DI – CI,
non riesce a trovare una spiegazione razionale,
un aggettivo appropriato allo stato che questo giro gli aveva procurato.
Raccoglitore di pile scariche e...
... Undici.
Una schiera di uno gli marciano sulla schiena,
il 3 e il 9 fanno il tiro alla fune con le budella
e il 2 il 5 e il 7 si rincorrono su un polmone.
Dieci, nove, otto...
tiene duro, ancora sette giri
e potrà finalmente poggiare i piedi a terra,
fare polvere e frenare questa mostruosa giostra gialla.
Salto? Pensava. Impossibile. Era come immobilizzato,
accucciato tra il sedile e il timone verticale.
Sette. Se avesse trovato, in qualche angolo
del suo sconfinato senso di angoscia,
un briciolo di coraggio non sarebbe mai saltato giù
e non di certo per paura di frantumarsi in mille pezzi le ossa
ma solo per non fermare il conto alla rovescia.
La regola era semplice: svolgere in senso contrario
alcune azioni compiute durante il giorno.
Raccoglitore di pile scariche e... sei:
senso di nausea e pensieri cupi,
il sedicesimo e il diciassettesimo giro sono andati.
La giostra adesso è ferma.
Frammenti di cibo sparsi sulla girandola.
Aveva onorato il suo debito con la forza centrifuga.



Credits
Writer(s): Giuseppe Palazzo
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