Il castello (Live)

E se passate, fate piano
Che Fata dorme dal mattino
Che l'uomo per la guerra le partì
E dietro la collina si sbiadì
E nel castello sopra il fiordo
La luce sfiora per ricordo
Le coppe che restarono così

E il vento smuove le vetrate
E a volte un'eco di risate
Che un tempo risuonavano da lì
Ma non passateci d'aprile
Che non potreste più vedere le rose
Come quando lui era lì

E quando c'era lui le sale
Erano piene mille sere
Di luci, giochi e scherzi di buffoni
E feste fino all'alba e poi canzoni
E lui stringeva fra le dita
La pietra verde della vita
E chi partiva sempre ritornò

Tornò anche un figlio trovatore
Scappato senza far rumore
Per altre luci che poi non capì
E un drago fatto con la paglia
Bruciava all'alba sulla soglia
Perché il dolore non entrasse lì

Tu che ne sai, che passi e guardi
Di Fata, e tutti i suoi ricordi
Del sogno che ha battuto la realtà?
La polvere si è fatta antica
E sul sentiero c'è l'ortica
Ma Fata non ci crede e non lo sa

Ha fretta e l'abito è sgualcito
Ma è la gran sera che ha aspettato
E il conto della sabbia è fermo già
È lui che bussa, è lui che torna qua
E si riaccendono le luci
Ad una ad una stanze e voci
E servi e cani, ancora tutti là

È lui lo stesso di una volta
È lui, sorride sulla porta
Ma chiede scusa e non l'abbraccerà
Ha gli occhi stanchi, è sempre bello
Ma tiene addosso quel mantello
Che non si toglie e non si toglierà



Credits
Writer(s): Roberto Vecchioni
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