Il mostro
Rifletto dentro uno specchio la mia faccia
mentre il freddo di questa stanza
è come la stretta di un gigante che mi abbraccia,
un brivido mi afferra la gola per buttarmi giù.
C'è il letto vuoto ed il silenzio sul quale scivolo.
Ma basta un attimo
ed alimento coi miei occhi il mostro,
morboso di paure, già pregusta il suo trionfo.
Ma non le vedi? Parole che ti rotolano addosso.
La vita ride di te e tu fissi i tuoi stessi piedi.
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E poi ci sono quelle volte che mi do fastidio da solo
e poi ci sono quelle volte in cui mi da fastidio che mi do fastidio da solo
Ma cosa devo fare per farmi andare bene:
testate contro il muro o preferisci uscire?
da questa apatia generazionale del cazzo
alimentata a strisce per meglio scappare da una realtà di fatto?
Che cosa vedi? Mia giovane mente assiderata
con mille amici su myspace e un'altra cena in solitaria
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E disteso qui
sento la testa che urla,
la lingua che tace,
portami via da qui,
ora che vorrei nascondermi,
ora che non so resistere,
ora che vorrei solo fuggire lontano da qui.
Ora che son disteso qui,
ora che con la mia testa che urla,
ora che la mia lingua tace,
portami via di qui.
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
mentre il freddo di questa stanza
è come la stretta di un gigante che mi abbraccia,
un brivido mi afferra la gola per buttarmi giù.
C'è il letto vuoto ed il silenzio sul quale scivolo.
Ma basta un attimo
ed alimento coi miei occhi il mostro,
morboso di paure, già pregusta il suo trionfo.
Ma non le vedi? Parole che ti rotolano addosso.
La vita ride di te e tu fissi i tuoi stessi piedi.
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E poi ci sono quelle volte che mi do fastidio da solo
e poi ci sono quelle volte in cui mi da fastidio che mi do fastidio da solo
Ma cosa devo fare per farmi andare bene:
testate contro il muro o preferisci uscire?
da questa apatia generazionale del cazzo
alimentata a strisce per meglio scappare da una realtà di fatto?
Che cosa vedi? Mia giovane mente assiderata
con mille amici su myspace e un'altra cena in solitaria
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non sento più l'effetto che fa
Guardo la città dall'alto
Mentre i mostri arrivano
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E non ti accorgi che
ora sei l'unico
arriva il mostro e tutti applaudono
E disteso qui
sento la testa che urla,
la lingua che tace,
portami via da qui,
ora che vorrei nascondermi,
ora che non so resistere,
ora che vorrei solo fuggire lontano da qui.
Ora che son disteso qui,
ora che con la mia testa che urla,
ora che la mia lingua tace,
portami via di qui.
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
E non sai più chi sei, cosa vuoi e in cosa credere
Credits
Writer(s): Christian Montanarella, Paolo Pavanello, Nicola Sangermano, Emiliano Carlo Audisio, Davide Pavanello
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