Direttore
Spettabile direttore responsabile dell'ufficio imperturbabile gestione risorse umane commestibile
della multinazionale nordoccidentale stabile dalla bella incontestabile situazione contabile
Le scrivo la presente nell'intento di tenerla attento il tanto sufficiente a ritenermi assunto
mi presento sono nato come tanti in un tempo in cui parecchi stenti eran distanti anche i resti eran contanti
i ritmi erano costanti e tutti quanti più contenti
c'era sempre poco pane ma c'erano anche meno denti
si era abbienti ma bastavano pochi abiti
si respirava austerity pensi addirittura che era brutto avere i debiti in quei tempi andati
poi siamo cambiati, ci siamo adeguati, omologati, catalogati
guardi un po' cosa siamo diventati tutti quanti
incluso il sottoscritto escluso i presenti
è soltanto disperazione che mi spinge nella tua direzione
vede direttore non mi lamento mi sto rivolgendo a lei con un velo di rimpianto
dal momento che noi siamo quasi coetanei eppure rimanendo estranei i miei ricordi sorgono spontanei
provo a condividerli con lei giusto per farla riflettere ma so che non ha più tempo da perdere
vengo al punto cardine di questo mio disordine di lettera
mi candido per un posto come vittima
no, non si preoccupi non sto cercando facili scoop mediatici, non tema cimici, iene, strisce o simili
sono un uomo ai limiti in bilico sui debiti disposto a consegnarsi per due spiccioli
scusi come dice? che non le piace? che l'azienda non si addice? che è circonvenzione d'incapace?
pace. chi non mi vuole non mi merita ma legga fino in fondo per capire quantìè ipocrita
è soltanto disperazione che mi spinge nella tua direzione
avete fabbricato gli omogeneizzati con cui sono cresciuto
poi ogni pannolino che ho sporcato
ogni gioco che ho giocato
ogni scarpa che ho indossato
ogni articolo scolastico il mio zaino ha contenuto
vostro il motorino, vostra la miscela, vostro pure il casco
vostre tutte le assicurazioni che conosco
i vostri marchi, le vostre garanzie
uso vostre medicine per le vostre malattie
vostre anche le banche, le finanziare, il credito, il mito di comprare tutto subito
ne ho subito il fascino e ora abito su un baratro ipotetico
ipotecato al rogito, impiccato a un prestito
manca solo che possediate pure me
quindi accolga la presente senza remore
ma non mi assuma a termine che vittime con simili attributi non si vedono dal tenpo di cipputi
distinti saluti
è soltanto disperazione che mi spinge nella tua direzione
della multinazionale nordoccidentale stabile dalla bella incontestabile situazione contabile
Le scrivo la presente nell'intento di tenerla attento il tanto sufficiente a ritenermi assunto
mi presento sono nato come tanti in un tempo in cui parecchi stenti eran distanti anche i resti eran contanti
i ritmi erano costanti e tutti quanti più contenti
c'era sempre poco pane ma c'erano anche meno denti
si era abbienti ma bastavano pochi abiti
si respirava austerity pensi addirittura che era brutto avere i debiti in quei tempi andati
poi siamo cambiati, ci siamo adeguati, omologati, catalogati
guardi un po' cosa siamo diventati tutti quanti
incluso il sottoscritto escluso i presenti
è soltanto disperazione che mi spinge nella tua direzione
vede direttore non mi lamento mi sto rivolgendo a lei con un velo di rimpianto
dal momento che noi siamo quasi coetanei eppure rimanendo estranei i miei ricordi sorgono spontanei
provo a condividerli con lei giusto per farla riflettere ma so che non ha più tempo da perdere
vengo al punto cardine di questo mio disordine di lettera
mi candido per un posto come vittima
no, non si preoccupi non sto cercando facili scoop mediatici, non tema cimici, iene, strisce o simili
sono un uomo ai limiti in bilico sui debiti disposto a consegnarsi per due spiccioli
scusi come dice? che non le piace? che l'azienda non si addice? che è circonvenzione d'incapace?
pace. chi non mi vuole non mi merita ma legga fino in fondo per capire quantìè ipocrita
è soltanto disperazione che mi spinge nella tua direzione
avete fabbricato gli omogeneizzati con cui sono cresciuto
poi ogni pannolino che ho sporcato
ogni gioco che ho giocato
ogni scarpa che ho indossato
ogni articolo scolastico il mio zaino ha contenuto
vostro il motorino, vostra la miscela, vostro pure il casco
vostre tutte le assicurazioni che conosco
i vostri marchi, le vostre garanzie
uso vostre medicine per le vostre malattie
vostre anche le banche, le finanziare, il credito, il mito di comprare tutto subito
ne ho subito il fascino e ora abito su un baratro ipotetico
ipotecato al rogito, impiccato a un prestito
manca solo che possediate pure me
quindi accolga la presente senza remore
ma non mi assuma a termine che vittime con simili attributi non si vedono dal tenpo di cipputi
distinti saluti
è soltanto disperazione che mi spinge nella tua direzione
Credits
Writer(s): Francesco Di Gesu', Carolina Galbignani, Francesco Bruni
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