Chicco E Spillo

Chicco ha una cicatrice sulla faccia e sta con suo fratello che si fa chiamare Spillo e sanno già sparare come dei cowboy.
Chicco prova al sole di scaldarsi il cucchiaino,
Spillo sta rubando un altro motorino,
il maresciallo guarda l'Italia dentro un bar.

Vecchi materassi, copertoni, lavandini, cessi rotti, cazzi disegnati sul palazzo del cornuto, gli africani alla stazione, l'avvocato del barbiere, ancora un altro film di Alberto Sordi alla televisione.

Chicco è a casa con la faccia sulla radio
che trasmette la rubrica dei consigli
e lui vorrebbe chiedere come si fa
a fare una rapina in una banca
e a scappare senza che si slaccino le scarpe
e andare dove non c'è mai nessuno che ti sputa contro e ti vuol mettere nei guai.

Tubi di cemento, scatoloni, pannolini
sacchi d'immondizia messi come pali dai bambini, l'ambulanza della Croce Rossa, c'è qualcuno che sta male, il prete prepara la chiesa per il funerale.

Spillo ha chiuso la felicità in un fazzoletto
ma si è seccata in un secondo benedetto.
"Pronto, chi parla?"
"Sono Chicco, vieni qua, che questa volta è proprio quella buona, basta un cacciavite per entrare in paradiso."
"Un cacciavite?! Aspettami, che arrivo. Prendo il motorino e in un minuto sono lì!"

"Ma ti rendi conto quanti sono questi soldi
e come è stato facile rubarli?
Finalmente ci possiamo comperare quello che ci pare, spiegami perché non parli."
"Lascia stare, sta' un po' zitto, non ho voglia di parlare, manca poco, abbiam finito e andiamo via. Scappa, presto non fermarti, corri, cazzo! Non voltarti, la sirena è quella della polizia."

Chicco e Spillo saltano come due gatti sulla sella
e schizzano tutta manetta.
"Figli di puttana! Non ci prenderete mai!"
"Guarda che casino, guarda dove vai a finire, ho anche freddo e ho paura di morire!
STAI ATTENTO! STAI ATTENTO!
FRENA!"

Ciao.



Credits
Writer(s): Samuele Bersani
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