Che bella gente
Sì, avvocato, lei mi parla così della provincia perché non li conosce
Lei non sa mica come è fatta questa gente qua
Lo vede quello là, sì, quello col testone
Lui che a quest'ora qua non sa già più il suo nome
Un nome rispettato, la casa sulla piazza
Mai che abbia lavorato, arriva qui ogni sera
E inchioda il suo sedere davanti a un tavolino
E affoga nel Barbera
Poi quando vien mattino, te lo ritrovi dove?
Ma in chiesa sissignore, dritto come una scopa
Con l'occhio d'affogato, va a far la comunione
Per smaltire il vino
Mi creda, avvocato, che quel verme lì non pensa mica sa? No!
Prega!
E poi c'è il fratellino, un "temperapennini"
Ragioniere al catasto, incassa bustarelle
Distribuisce inchini, peggio d'un dente guasto
Pensi che s'è sposato con una mezza gobba
Solo perché ha la dote, ma non gli basta mai
Col suo bel cappellino, col suo bel cappottino
Col suo bel "seicentino" fa pure lo strozzino
Non manca una funzione, deve tenere d'occhio
Sessanta debitori che lui tiene in ginocchio
Mi creda, avvocato, che quel fetente là non prega mica, sa?
Frega!
E poi ci sono gli altri, la madre sempre muta
Che macina golfini e il padre possidente
Che è morto scivolando sul pavimento a cera
Da una cornice nera come da una finestra
Osserva tutto il gregge che mangia la minestra
E senti fare 'chiu, chiu', e senti fare 'chiu, chiu'
E poi c'è la bisnonna che trema ma non muore
Le contano le ore e invocano il momento
Di chiudere la bara e aprire il testamento
Mi creda, avvocato, ai funerali di quella gente lì mica si canta, sa? No, ah, ah, no!
Si conta!
E poi, e poi, e poi
C'è Margherita che è bella come il sole
E lei non ha idea del bene che mi vuole
Se ne ama addirittura una casa nostra
È piena di finestre e quasi niente mura
E dentro solo noi a ridere di gioia
La cosa è già sicura, solo che c'è una noia
La sua famiglia è contro, la sua famiglia è contro
Ce l'hanno su con me, mi danno del pezzente
Mi danno del barbone, e già per quella gente
È meglio un delinquente, ma con la posizione
E anche se la figlia sembra differente
È nata ed è cresciuta in quell'ambiente
Da un mese a questa parte la tengono al guinzaglio
E quando ci incontriamo gli occhi di lei mi fissano
E sembra che mi dica che un giorno fuggirà
Che mi raggiungerà e allora in quel momento
Allora io le credo, avvocato, ma solo in quel momento
Perché da quelle case là nessuno scappa mai
Ha capito, avvocato? Da lì non si va via!
Oh, come è tardi! Mi scusi, io torno a casa mia
Lei non sa mica come è fatta questa gente qua
Lo vede quello là, sì, quello col testone
Lui che a quest'ora qua non sa già più il suo nome
Un nome rispettato, la casa sulla piazza
Mai che abbia lavorato, arriva qui ogni sera
E inchioda il suo sedere davanti a un tavolino
E affoga nel Barbera
Poi quando vien mattino, te lo ritrovi dove?
Ma in chiesa sissignore, dritto come una scopa
Con l'occhio d'affogato, va a far la comunione
Per smaltire il vino
Mi creda, avvocato, che quel verme lì non pensa mica sa? No!
Prega!
E poi c'è il fratellino, un "temperapennini"
Ragioniere al catasto, incassa bustarelle
Distribuisce inchini, peggio d'un dente guasto
Pensi che s'è sposato con una mezza gobba
Solo perché ha la dote, ma non gli basta mai
Col suo bel cappellino, col suo bel cappottino
Col suo bel "seicentino" fa pure lo strozzino
Non manca una funzione, deve tenere d'occhio
Sessanta debitori che lui tiene in ginocchio
Mi creda, avvocato, che quel fetente là non prega mica, sa?
Frega!
E poi ci sono gli altri, la madre sempre muta
Che macina golfini e il padre possidente
Che è morto scivolando sul pavimento a cera
Da una cornice nera come da una finestra
Osserva tutto il gregge che mangia la minestra
E senti fare 'chiu, chiu', e senti fare 'chiu, chiu'
E poi c'è la bisnonna che trema ma non muore
Le contano le ore e invocano il momento
Di chiudere la bara e aprire il testamento
Mi creda, avvocato, ai funerali di quella gente lì mica si canta, sa? No, ah, ah, no!
Si conta!
E poi, e poi, e poi
C'è Margherita che è bella come il sole
E lei non ha idea del bene che mi vuole
Se ne ama addirittura una casa nostra
È piena di finestre e quasi niente mura
E dentro solo noi a ridere di gioia
La cosa è già sicura, solo che c'è una noia
La sua famiglia è contro, la sua famiglia è contro
Ce l'hanno su con me, mi danno del pezzente
Mi danno del barbone, e già per quella gente
È meglio un delinquente, ma con la posizione
E anche se la figlia sembra differente
È nata ed è cresciuta in quell'ambiente
Da un mese a questa parte la tengono al guinzaglio
E quando ci incontriamo gli occhi di lei mi fissano
E sembra che mi dica che un giorno fuggirà
Che mi raggiungerà e allora in quel momento
Allora io le credo, avvocato, ma solo in quel momento
Perché da quelle case là nessuno scappa mai
Ha capito, avvocato? Da lì non si va via!
Oh, come è tardi! Mi scusi, io torno a casa mia
Credits
Writer(s): Giorgio Gaberscik, Alessandro Luporini
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