La genesi dei bicorpi

Le domeniche assolate
Vicine o troppo lontane
Mi divertivo a rincorrere un desiderio
Lanciavo sguardi alle loro spalle
Donavo sguardi sempre troppo opachi
Già che c'ero potevo aggrapparmi alle loro menzogne
Invece ho scelto di passeggiare senza meta
La rincorsa mi serviva a rallentare

La genesi dei bicorpi è
L'unione delle intimità
Dell'esterno non importa niente
I bisogni non esistono
Potremmo scoprire di essere
Felicemente imprigionati
E avvolti da fasce di glorie giocose
Invece siamo solo vissuti
Le acerbe foglie cadute in terra
Staccate per sbaglio
Dalle nostre stesse mani
Ci ricordano delle inquiete emozioni

Fumai le prime sigarette
In quelle domeniche crittografate
E conobbi l'emozione devastante
Su quel treno agghindato di mie illusioni
Incurante del mio stridente Narciso
La rincorsa mi serviva a rallentare

La genesi dei bicorpi è
L'unione delle intimità
Dell'esterno non importa niente
I bisogni non esistono
Potremmo scoprire di essere
Felicemente imprigionati
E avvolti da fasce
Di glorie giocose
La genesi dei bicorpi è
Un incontro di due salive
Potremmo scoprire di essere
Felicemente scaraventati
In piramidi come mummie incoscienti
In fondo si tratta soltanto
Di un'afasia incarnata
Racchiusa in un romanzo rosa
Per sempre



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