Parole da ammaestrare

Perdonami ragazza, non posso rimandare
arrivano parole che non saprò ammaestrare
perdonami in anticipo: la favola non c'è
e la canzone è dedicata a quelli come me
...
Perché questo mondo è strano quando ti riserva il dono

di poterti confessare in qualche suono
ed allora tu lo fai e ci butti il cuore dentro
e per qualche volta sei anche convinto di far centro
Poi ti rendi subito conto che è una strada parallela
e che non potrai mai dire "è quella vera"
E di tutta la fatica, delle notti su un violino
la tua vita appare come il lungo gioco di un bambino
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Si, ma non si dà per vinto chi sa sognare forte
e l'arte è un aquilone legato alla tua sorte
e la porti in città e tutti lì a guardare
mentre spieghi "Questo è il modo mio speciale di mangiare"
Ma se la prendono se gliela vendi
e non capiscono che è il tuo mestiere
la ruberebbero come al mercato rubano le mele
e sono sempre dei tipi qualunque
non parlo mica di loschi figuri
il loro Dio è un lungo sorriso di denti scuri
...
Quanto è strano il mondo, è strano
quando sembra di riuscire
qualche tavola che vola e solo tu la puoi riempire
ed allora salperai srotolando le tue reti
che, se l'incantesimo funziona, saran splendidi tappeti
E poi non importa niente se qualcuno sparirà
la magia l'ha sempre fatto e lo farà
resta lei che sembra scioglierti
e sembra bere le tue mani
la canzone la circonderà come un circo di gitani
...
È così che il mondo va e per questo appare strano
l'arte è solo un miracolo di mano
ma un miracolo non c'è se non c'è chi l'ha voluto
sarai il solo messaggero che potrà restar seduto
Ed allora ti daranno addosso, derideranno questo tuo letargo
e cadrai sulla tua terra, scivolerai nel fango
ed allora sognerai più forte
e penserai "Questo fango è mio
ora mi siederò e aspetterò che ci passi Dio"
...



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