Stupido paradosso
Non so perché, ma so la direzione
Come gli uccelli al cambio di stagione
Trovare un ruolo, una tua dimensione
Può risultare difficile se non hai una mansione
Come le altre persone
Grandi emozioni fanno grandi rime
Che fanno grandi i poeti, almeno a grandi linee
Gli sguardi persi, i pensieri inespressi
Come i desideri di una torta senza candeline
Mangio, bevo, uso cose fatte in altri paesi
Dai soldi spesi, ai capi stesi, ai vuoti resi
Nei bar dei cinesi, bevo ombre cinesi
E mi sento italiano per finta come i ticinesi
Hai fretta di far le cose con calma
In caso il piano contenga una falla
Ma un'occasione è come un treno
Quando passa, passa
Allontanarsi dalla linea gialla
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico io me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico che me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Quando tu sei via io provo nostalgia della tua compagnia
E ti vorrei
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Ma poi quando ci sei vorrei solo restare solo
Stupido paradosso, stupido me
Camminare fino a che non siamo stanchi
Senza fare piani, urlare senza fare piano
Amarci senza fare pianti
Baciami e domani ci svegliamo grandi
Coi rimpianti ripiegati sui ripiani
Andiamo avanti cupi, cullati dall'ansia
Pecore davanti ai lupi, regia di Stanley Kubrick
Si era detto basta e invece siamo qua
Amanti muti, accordi non mantenuti
Come cambi di tonalità
Dormire come morire e poi svegliarsi vivi
Coi ricordi appannati dagli interrogativi
Giovani lavativi che si sfamano coi frutti degli ulivi
Degli aperitivi estivi
A bere così tanto che rischi di annegare
Fumare così tanto che le labbra bruciano
Impegni da procrastinare
E diamanti che il tempo può incastonare
In aneli di argento lucido
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico io me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico che me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Quando tu sei via io provo nostalgia della tua compagnia
E ti vorrei
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Ma poi quando ci sei vorrei solo restare solo
Stupido paradosso, stupido me
Come gli uccelli al cambio di stagione
Trovare un ruolo, una tua dimensione
Può risultare difficile se non hai una mansione
Come le altre persone
Grandi emozioni fanno grandi rime
Che fanno grandi i poeti, almeno a grandi linee
Gli sguardi persi, i pensieri inespressi
Come i desideri di una torta senza candeline
Mangio, bevo, uso cose fatte in altri paesi
Dai soldi spesi, ai capi stesi, ai vuoti resi
Nei bar dei cinesi, bevo ombre cinesi
E mi sento italiano per finta come i ticinesi
Hai fretta di far le cose con calma
In caso il piano contenga una falla
Ma un'occasione è come un treno
Quando passa, passa
Allontanarsi dalla linea gialla
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico io me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico che me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Quando tu sei via io provo nostalgia della tua compagnia
E ti vorrei
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Ma poi quando ci sei vorrei solo restare solo
Stupido paradosso, stupido me
Camminare fino a che non siamo stanchi
Senza fare piani, urlare senza fare piano
Amarci senza fare pianti
Baciami e domani ci svegliamo grandi
Coi rimpianti ripiegati sui ripiani
Andiamo avanti cupi, cullati dall'ansia
Pecore davanti ai lupi, regia di Stanley Kubrick
Si era detto basta e invece siamo qua
Amanti muti, accordi non mantenuti
Come cambi di tonalità
Dormire come morire e poi svegliarsi vivi
Coi ricordi appannati dagli interrogativi
Giovani lavativi che si sfamano coi frutti degli ulivi
Degli aperitivi estivi
A bere così tanto che rischi di annegare
Fumare così tanto che le labbra bruciano
Impegni da procrastinare
E diamanti che il tempo può incastonare
In aneli di argento lucido
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico io me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
Se ho tutti gli occhi addosso non sono più me
Dico che me ne frego di quel che pensano loro
Ma lo dico solo perché pensino sia vero
Stupido paradosso, stupido me
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Quando tu sei via io provo nostalgia della tua compagnia
E ti vorrei
E vorrei solo stare solo, stare solo, stare solo, stare solo con te
Ma poi quando ci sei vorrei solo restare solo
Stupido paradosso, stupido me
Credits
Writer(s): E.nazari, L.patarnello
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