L'uomo dispari

C'era una volta un uomo normale
Statura media, un po' cicciotto
Aveva i baffi e le basette
Due figli, moglie e cane bassotto
Faceva il tassista, ma non gli piaceva
Portava la gente avanti e indietro
Avrebbe voluto far l'artigiano
Per modellare vasi di vetro
Un giorno qualunque, portando un dottore
Da bravo tassista, confuso e arrabbiato
Cercava a quel tizio di fare capire
Che il fin settimana non era iniziato
Invece il giornale diceva preciso
È sabato 15, mese di giugno
Quindi non c'era alcun ricordo
Del suo venerdì, nemmeno un pezzetto
Allora quell'uomo, turbato ed afflitto
Si mise a sedere nell'ombra del prato
Poi si concentrò sui ricordi in questione
Ma non c'era modo di fare quadrato
Ma chi se ne frega, pensò tra se stesso
Sarà che il lavoro e le ferie da fare
Mi avranno giocato uno scherzo, succede
Qui l'unica cosa è lasciare passare
E prima di spegner la luce e dormire
Si disse, domani se tutto va a posto
Sarà la domenica e dopo la messa
Mi consolerò con lasagne ed arrosto
Ma il giorno seguente non c'era l'arrosto
C'era gente triste che andava al lavoro
Allora il tassista, con fare normale
Si prese un momento per pianificare

Nei giorni alterni potrei quindi organizzare
Le cose da scordare, ad esempio lavorare
Potrò pagare le tasse e lavare le scale
Insomma i giorni buoni li vivrò per fare quello che mi pare
Per fare l'amore
E per tutte le altre cose che mi voglio ricordare

Insomma signori la vita è un po' strana
Questa è la storia di un uomo tranquillo
Ha avuto un ostacolo, ma lo ha saltato
Ed alla fine ci ha anche guadagnato
E ancora adesso in tutto il quartiere
A questo nonnino gli vogliono bene
Si perde un pochino, è un po' disattento
Però è giovanile ed è sempre contento



Credits
Writer(s): Filippo Villa
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