Italiani, brava gente ?
Per noi che siamo povera gente
E ci consolano sogni mediocri
Questa guerra ci toglie il pane dai denti
Ci spazza le sicurezze dagli occhi
Questa guerra che rispolvera i fucili
E i tamburi e i tarocchi e le bandiere
Quelle più lacere e sporche
Lasciate in cantina
Da nonni sconosciuti
Queste bandiere sangue e nicotina
Che ricordano un rancio di terra e di rifiuti
Queste bandiere al sole ancora stanco
Di mattina
Per noi che siamo brava gente
E le abbiamo già conosciute
Quei milioni di baionette
Pronte a partire
A uccidere, magari a morire
Per sedersi da vincitori
Al tavolo dei potenti
Che poi, si sa, non abbiamo denti
Abbastanza forti per quel cibo da Signori
Noi che ci barrichiamo in casa
O nei supermercati a far la spesa
Di torroni e di pelati
Non abbiamo facce da vincenti
Noi brava gente disillusa
Noi italiani previdenti
Noi che partiamo e lasciamo stanze
Con finestre aperte sul mare
E mamme come ce ne sono tante
Piccole cose da ricordare
E abbiamo mani per aprirci il deserto
Niente di più e niente di meno
E un bicchiere di carta da riempire
Con un nuovo veleno
Per noi gente che va in vacanza
Noi che partiamo, pronti per un'avventura
E che niente ci può far paura
Nemmeno Rimini a Ferragosto!
Noi che ogni nuovo posto
È una villeggiatura, una danza
O un bicchiere di vino
Che sensazione strana quei soldati
Armati fino ai denti
Che aspettano nel gelo
Certo poco contenti, nel mattino
Vicino alle stazioni o sotto il cielo
Dei nostri poveri passatempi
Lungo il nostro solito cammino
Per noi che guardiamo alla televisione
Inquieti le previsioni del tempo
E apprendiamo con un certo spavento
Che domani sarà temporale
E così addio gita al mare
Addio divertimento
Speriamo nel fine settimana
Ora questa guerra ci toglie ogni certezza
Ogni illusione
Ci fa saltare in un momento
Ogni previsione
Non dà più affidamento
Non si può più fare
Chissà se mai potremo ancora partire
Partire per il mare?
O partiremo domani stesso
Per terre da riconquistare
Terre che noi non abbiamo mai perso
E che cosa ci andremmo mai a fare?
Coi nostri occhi per far tardi la sera
Magari pesti se ho un poco bevuto
Ma non, per Dio, per i pugni e gli sputi
Di un nemico sconosciuto!
Coi nostri occhi per far tardi la sera
Magari pesti se ho un poco bevuto
Ma non, per Dio, per i pugni e gli sputi
Di un nemico sconosciuto!
... ma non, per Dio, per i pugni e gli sputi
Di un nemico sconosciuto!
E ci consolano sogni mediocri
Questa guerra ci toglie il pane dai denti
Ci spazza le sicurezze dagli occhi
Questa guerra che rispolvera i fucili
E i tamburi e i tarocchi e le bandiere
Quelle più lacere e sporche
Lasciate in cantina
Da nonni sconosciuti
Queste bandiere sangue e nicotina
Che ricordano un rancio di terra e di rifiuti
Queste bandiere al sole ancora stanco
Di mattina
Per noi che siamo brava gente
E le abbiamo già conosciute
Quei milioni di baionette
Pronte a partire
A uccidere, magari a morire
Per sedersi da vincitori
Al tavolo dei potenti
Che poi, si sa, non abbiamo denti
Abbastanza forti per quel cibo da Signori
Noi che ci barrichiamo in casa
O nei supermercati a far la spesa
Di torroni e di pelati
Non abbiamo facce da vincenti
Noi brava gente disillusa
Noi italiani previdenti
Noi che partiamo e lasciamo stanze
Con finestre aperte sul mare
E mamme come ce ne sono tante
Piccole cose da ricordare
E abbiamo mani per aprirci il deserto
Niente di più e niente di meno
E un bicchiere di carta da riempire
Con un nuovo veleno
Per noi gente che va in vacanza
Noi che partiamo, pronti per un'avventura
E che niente ci può far paura
Nemmeno Rimini a Ferragosto!
Noi che ogni nuovo posto
È una villeggiatura, una danza
O un bicchiere di vino
Che sensazione strana quei soldati
Armati fino ai denti
Che aspettano nel gelo
Certo poco contenti, nel mattino
Vicino alle stazioni o sotto il cielo
Dei nostri poveri passatempi
Lungo il nostro solito cammino
Per noi che guardiamo alla televisione
Inquieti le previsioni del tempo
E apprendiamo con un certo spavento
Che domani sarà temporale
E così addio gita al mare
Addio divertimento
Speriamo nel fine settimana
Ora questa guerra ci toglie ogni certezza
Ogni illusione
Ci fa saltare in un momento
Ogni previsione
Non dà più affidamento
Non si può più fare
Chissà se mai potremo ancora partire
Partire per il mare?
O partiremo domani stesso
Per terre da riconquistare
Terre che noi non abbiamo mai perso
E che cosa ci andremmo mai a fare?
Coi nostri occhi per far tardi la sera
Magari pesti se ho un poco bevuto
Ma non, per Dio, per i pugni e gli sputi
Di un nemico sconosciuto!
Coi nostri occhi per far tardi la sera
Magari pesti se ho un poco bevuto
Ma non, per Dio, per i pugni e gli sputi
Di un nemico sconosciuto!
... ma non, per Dio, per i pugni e gli sputi
Di un nemico sconosciuto!
Credits
Writer(s): Alberto Cantone
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