Intro-spezione

Vorrei svegliarmi domani e svoltare, sapere cosa fare
Non muovere le mani per nuotare nel ciarpame
Errori dopo errori che si sommanoa
Pagare il conto a tempi bui che ritornano
Come il tramonto, giorno dopo giorno
La sera la faccia che sprofonda nello sconforto
Le mani sulla faccia sconvolto, subendo
Il peso del problema senza averlo risolto

Senza averci provato ma mi lamento: sono uno stolto
Bevendo ma non ne pento: sono già sbronzo
Dovrei essere più attento, più stronzo
Ma resto solo e immobile come una statua di bronzo
In testa il ronzio sordo del silenzio
E se mi guardo allo specchio provo il disprezzo (Inutile)
Urlare al mondo intero ciò che penso
Perché posso farlo solamente in questo testo

Sono una squadra di calcio che non ha tifo
Sono il capo ultras della curva e mi faccio schifo
E nel casino del discount delle rime che escogito
Mi colloco tra lo scaffale del muco e quello del vomito
C'ho mal di stomaco, scoppia l'esofago
Sputo sentenze già da subito, ma da che pulpito?
Nel mio cervello son sovrano e sono suddito, sono un profugo
E se vi piace ciò che scrivo: gusto dell'orrido

Poi di botto sento il rigurgito che sbocco
Ma che poi inghiotto, il condom rotto
Sono il numero mancato all'enalotto
(Sono) La serata noiosa in cui mi hai convolto
(Sono) Lo sperpero insensato del soldo (Che non ho)
Il finale inaspettato del racconto (Te lo spoilero)
Il rumore dell'impatto mentre vengo travolto
Il peso del mio corpo morto mentre viene raccolto



Credits
Writer(s): Federico Staltari
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