Logos
La via lattea da qui sembra quasi disegnata
Ogni orbita e ogni stella sulla carta millimetrata
La guardavo da un oblò della stazione spaziale
Alpha-42-Logos, un pianeta artificiale
Sugli schermi verdi dei computer quantistici
Scorrono cifre, parole e sistemi olistici
Per interpretare il mondo, dal bigbang ai buchi neri
E per razionalizzare, mettere in ordine i pensieri
Io che sono solo cellule, e per questo mi rinnovo
Così che ogni quindici anni, sono quasi un uomo nuovo
Mi volto all'indietro per dare un senso alle mie impronte
E rincorro il senso all'infinito come l'orizzonte
L'universo è un algoritmo
Ed io non lo capisco, no
Fammi fare mente locale
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Cerco un punto di vista più ampio e mi metto all'angolo dubitando su tutto
Ma se ciò che vedo non c'è ma lo vedo soltanto, dov'è la vasca in cui fluttuo?
Mi fido del dato, solo del dato, ci riempio i miei fogli di calcolo
E se guardo il cielo è per interpretare i moti dei corpi celesti che cambiano
Ma ogni cosa sembra senza senso o almeno fino a una prova contraria
E questa prova la cerco o la invento dentro sistemi e castelli in aria
Cerco la causa e l'effetto, il sillogismo perfetto o almeno una spiegazione
E mi sforzo a trovare una logica nei relitti di un'esplosione
L'universo è un algoritmo
Ed io non lo capisco, no
Fammi fare mente locale
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Ogni orbita e ogni stella sulla carta millimetrata
La guardavo da un oblò della stazione spaziale
Alpha-42-Logos, un pianeta artificiale
Sugli schermi verdi dei computer quantistici
Scorrono cifre, parole e sistemi olistici
Per interpretare il mondo, dal bigbang ai buchi neri
E per razionalizzare, mettere in ordine i pensieri
Io che sono solo cellule, e per questo mi rinnovo
Così che ogni quindici anni, sono quasi un uomo nuovo
Mi volto all'indietro per dare un senso alle mie impronte
E rincorro il senso all'infinito come l'orizzonte
L'universo è un algoritmo
Ed io non lo capisco, no
Fammi fare mente locale
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Cerco un punto di vista più ampio e mi metto all'angolo dubitando su tutto
Ma se ciò che vedo non c'è ma lo vedo soltanto, dov'è la vasca in cui fluttuo?
Mi fido del dato, solo del dato, ci riempio i miei fogli di calcolo
E se guardo il cielo è per interpretare i moti dei corpi celesti che cambiano
Ma ogni cosa sembra senza senso o almeno fino a una prova contraria
E questa prova la cerco o la invento dentro sistemi e castelli in aria
Cerco la causa e l'effetto, il sillogismo perfetto o almeno una spiegazione
E mi sforzo a trovare una logica nei relitti di un'esplosione
L'universo è un algoritmo
Ed io non lo capisco, no
Fammi fare mente locale
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Stavo pensando al senso di tutto questo
Di questo viaggio astrale, dell'universo
Delle cose che faccio, di me stesso
Stavo pensando al senso di trovare sempre un senso
Credits
Writer(s): Francesco Crotto
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