Oggi a te, domani a te

Non si parlava già più di altro, se non di un salto
E di quel vento che ci è mancato sotto ai piedi
Di me, bendato, fermo alla guida di un camion
E voci ed urla di piacere ai miei sorpassi scomposti

Guardando in punta di piedi, oltre quel muro
A letto presto con un solo occhio chiuso
Armati fino ai denti di colpi e lotte di classe
E quel cristo malnutrito senza rimedio
Distrutto dalla tosse

E tutta una vita tappare buchi, a tenere il mare
In una bottiglia, su di un mensola, in bella vista
Per poi tornare indietro, far del tormento la tua famiglia,
Che ti inghiottirà senza vergogna

Guardando in punta di piedi, oltre quel muro
A letto presto con un solo occhio chiuso
Armati fino ai denti di colpi e lotte di classe
E quel cristo sceso dalla croce
Preso a botte in una piazza indifferente

Ed oggi a te, domani a te
Senza sorprendersi del tempo che non c'è
Di chi si è preso le illusioni
Fatte trofei per pochi
Ed ero entrato a piedi nudi
Non ci dormivo
Mentre sentivo tremare le pareti

E noi ancor qui, a dare un nome a quei "se".
A morder tutto, dividerci l' "io"
Ammalarci di tutti i perché
Chiedimi ancora se tutto era valso
Stanno scrivendo il tuo nome in corsivo
E non ti è ancora chiaro?

E allora chi ha taciuto, per non crear disturbo
Chi ha rubato tutto quanto, non ha pagato il giusto
Chi padrone del consenso, si è poi comprato il dubbio
Hai visto come il nero ha poi coperto tutto?
C'era un mucchio di spazio, ci sei cascato dentro
Facendo re il ritardo, solo, dentro te stesso
Chi ha scelto di morir qui o dritto nel suo letto
Se oggi hai preso te, domani farai lo stesso

Guardando in punta di piedi, oltre quel muro
A letto presto con un solo occhio chiuso
Armati fino ai denti di colpi e lotte di classe
E quel cristo ormai fuggito, fuorilegge,
Eroe di corte



Credits
Writer(s): Andrea Pezzotta
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