IV Stato
Penso, pensi, penzolo se stiamo appesi
Sui muri arabeschi che quasi li sposto per telecinesi
Smonto senza gli arnesi, abito il flusso, il posto è da favola
Con gli amici a tavola, le cene in macchina
Cosa ti perdi se non hai una macchina si scarica staccala
Conta le tacche solo più fosforo, parliamo bene, cerchiamo il fresco
Questi come non ci fossero, lo sanno li smonterò
Quello che sogno sti tetti la mia cordigliera, non sogno Milano
Ma già che ci siamo li confezioniamo, di impormi alla mia maniera
Vite difficili, spine su queste corone, la mia posizione
Un punto su mappa elenco su carta i vantaggi di un'istituzione
Dov'è lo stato? Ci hai mai pensato? Questi ignoranti del vivere agiato
Tutto sommato qualcuno ha sbagliato, ma non c'è lo stato dove sono nato
Ci hai mai pensato? Mille citazioni dopo l'amaro
Niente veleno perché sia chiaro, ogni discorso che faccio, bravo
Un po' ci pensavo, tipo a qual quadro il Quarto Stato
Di certe cose non ne ho mai parlato, però ci credo perché sia chiaro
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Equilibri, equilibri, trova l'equilibrio dopo gli argomenti
Un mondo solo quanti possidenti, inaspettato sei tu che ti orienti
Nasi in alto, stella polare, subliminale, dopo ti ricordi dove vuoi abitare
Mica sti cavi tutti collegati come me negati dentro l'universo
Quante vite? Quanti gettoni? Sottovuoto come le conserve
Puoi conversare dopo convertire, non è materiale quello che ci serve
Tutto un surrogato, sottomarca, non c'è mercato però ci si adatta
Paga chi la piazza che ti killa piano, trova un altro piano se non è il tuo ramo
Nuovo cronista niente trafiletti che con gli stiletti regoli l'onore
Fallo per il nome migliora l'umore
Ora di base questi pregiudizi dovresti provarli
Nei panni degli altri quasi ti squagli, non c'è l'affetto manco gli spiragli
In questo progresso che adesso condanni
Lotta serrata, ogni fermata sa di ricordi tipo circondata
L'urbe a festa aria leggera, noi sfumati non ci si vedeva
Grandi scritte peccati vari, la prova del tempo come per i quadri
Per andare a tempo tipo programmati
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Sui muri arabeschi che quasi li sposto per telecinesi
Smonto senza gli arnesi, abito il flusso, il posto è da favola
Con gli amici a tavola, le cene in macchina
Cosa ti perdi se non hai una macchina si scarica staccala
Conta le tacche solo più fosforo, parliamo bene, cerchiamo il fresco
Questi come non ci fossero, lo sanno li smonterò
Quello che sogno sti tetti la mia cordigliera, non sogno Milano
Ma già che ci siamo li confezioniamo, di impormi alla mia maniera
Vite difficili, spine su queste corone, la mia posizione
Un punto su mappa elenco su carta i vantaggi di un'istituzione
Dov'è lo stato? Ci hai mai pensato? Questi ignoranti del vivere agiato
Tutto sommato qualcuno ha sbagliato, ma non c'è lo stato dove sono nato
Ci hai mai pensato? Mille citazioni dopo l'amaro
Niente veleno perché sia chiaro, ogni discorso che faccio, bravo
Un po' ci pensavo, tipo a qual quadro il Quarto Stato
Di certe cose non ne ho mai parlato, però ci credo perché sia chiaro
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Equilibri, equilibri, trova l'equilibrio dopo gli argomenti
Un mondo solo quanti possidenti, inaspettato sei tu che ti orienti
Nasi in alto, stella polare, subliminale, dopo ti ricordi dove vuoi abitare
Mica sti cavi tutti collegati come me negati dentro l'universo
Quante vite? Quanti gettoni? Sottovuoto come le conserve
Puoi conversare dopo convertire, non è materiale quello che ci serve
Tutto un surrogato, sottomarca, non c'è mercato però ci si adatta
Paga chi la piazza che ti killa piano, trova un altro piano se non è il tuo ramo
Nuovo cronista niente trafiletti che con gli stiletti regoli l'onore
Fallo per il nome migliora l'umore
Ora di base questi pregiudizi dovresti provarli
Nei panni degli altri quasi ti squagli, non c'è l'affetto manco gli spiragli
In questo progresso che adesso condanni
Lotta serrata, ogni fermata sa di ricordi tipo circondata
L'urbe a festa aria leggera, noi sfumati non ci si vedeva
Grandi scritte peccati vari, la prova del tempo come per i quadri
Per andare a tempo tipo programmati
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Volevo stare leggero, l'orizzonte adesso lo vedo
Dov'è l'ingresso? Ampie vedute, stelle cadute davvero
Ho dato voce al pensiero, per non farti stare in pensiero
Se la casa brucia ad ogni rinuncia, vivo Quarto Stato davvero
Credits
Writer(s): Sebastiano Milluzzo
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