Requiem (Intro)

Racconto di fatti
Di quanto ci siamo disfati
Del fatto che scendere a patti
Non serva se il tempo s'attacca ai tuoi lacci
Tieniti forte, sei in preda al delirio
Di un pazzo vagante corroso dal peggio
Sta scadendo il mio ciclo vitale
Tieni il manuale, la vita la insegno
Parlo di tempo, di scazzi e di drammi
Di coscienza che vuole mangiarmi
Di mancanze e rimpianti, ansie snervanti
Cosmo e pianeti che allineano gli astri
Non so più se fidarmi
Se attaccarmi a due stupidi grammi
O cercare l'uscita dai vicoli astratti
Che invadono i cavi orbitali
Semi marci cresciuti in rovina
Non abbiamo seguito la Bibbia
Che vivendo s'impara la storia
Ed ogni sconfitta fa parte del prisma
La memoria è scandita
Da frasi di nicchia che trovo soltanto in un verso
S'avvicina la fine del mondo
Triste e sconvolto, incolpo me stesso

Un tempo per la meraviglia.
Alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento
Ora invece lo abbassiamo
Preoccupati di far parte del mare di fango

Racconto d'amore
Di quanto sia bello il dolore
Di morte e di donne, pezzi di cuore
Stelle che invertono la direzione
Della vita sbagliata
La caduta dei sensi, poi chissà
La mia trappola è l'aria, mica la strada
Vivo come un eremita
Scrivo di paranoie come fossero
Impiantate nel tessuto osseo
Del disagio pressato nel globo
Mirato al suicidio dell'essere umano, sono
Il veleno spruzzato nel vento
La sirena celata nel gelo
Il giudizio finale di un tempo
Che sta svanendo insieme a me stesso



Credits
Writer(s): Marco Caparelli
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