Il falco di giada

Nella bottega di un rigattiere
Fra mille oggetti di dubbio valore
V'era, ammirata dalla contrada
La statuetta di un falco di giada

E quell'oggetto, meglio dell'oro
Teneva stretto il cuor di coloro
Che erano gli ultimi del bel paese
O non arrivavano più a fine mese

E venne una notte
Senza la luna
E venne un bandito
Senza fortuna

Un uomo pronto
A estrarre la spada
Per il falco di giada

Circospezione, grande cautela
Fece nel buio, senza candela
Un'abile mossa di furto con scasso
Senza un sussulto, senza fracasso

Ma anche il migliore a volte si sbaglia
E lui fu sorpreso da quella pattuglia
Di gente nervosa, a cui basta poco
Basta un sussurro per aprire il fuoco

E rimase fisso
Come in un quadro
Il volto freddo e scavato
Di un ladro

Di un uomo morto
In mezzo alla strada
Per un falco di giada

Quando la nuova giunse ai giornali
Sui quotidiani dell'indomani
Non generò una gran meraviglia
Solo un'alzata di sopracciglia

Sulla sua tomba non v'era il sole
Persino il prete, in poche parole
Concluse il rito di quel giorno tetro
Senza nemmeno guardarsi indietro

Da quella morte
Nessun sermone
Solo la vecchia
Superstizione

Che cattiva sorte
Sempre pervada
Un falco di giada

No, la città non rimase colpita
Cuori riarsi
Pane e lavoro
Cuori non fatti per interrogarsi
Su quale tesoro
Valesse una vita



Credits
Writer(s): Carlo Reinotti
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