RABBIA
Ancora scrivo per me stesso perché a vivere non riesco
Guarda come sono messo fantasmi che mi porto appresso
Dico smetto ma non smetto il peggio che io non lo accetto
Ho bruciato un altro etto il peggio e che non mi diverto
Mamma mo dorme nel letto dopo un anno sul divano
Io che resterei sul tetto per non sentirti più lontano
Ho un dolore qua nel petto sai c'ho fatto un altro brano
Adesso te lo canto poi se scendi ci abbracciamo
Ogni giorno guardo il cielo pa sperando di trovarti
Ogni giorno uno sfacielo pa quanto vorrei chiamarti
Nel cuore sento il gelo e sulla faccia porto i pianti
Perché giorno dopo giorno ci vedo cosi distanti
Voglio parlare da solo fra a due passi dall'oblio
Che senso ha parlare mi capisco solo io
Mia madre ancora prega come se ci fosse un dio
Mia madre ancora spera in un sorriso mio
Libero la mente dal presente
Accendendo fiori di loto nell'ambiente
Abbiamo scettri tra le mani come i titani
Combattendo in le rime come guardiani
Tenendo sempre un occhio aperto come i caimani
Tengo tanta rabbia dentro nel mio epicentro
Ma ho sempre il controllo e non mi lamento
Silenzioso come una freccia che taglia il vento
Vogli stare rilassato cawa bunga
Mutolisco voci con la lingua lunga
Ho visto tanta cioccolata come gli umpa lulpa
Da non capirci più niente con la ciurma
Mi sento una pianta nella tundra
Attaccato alle radici di sta giungla
Ma arrivano quei giorni troppi complicati
Che pensi è meglio soli
Che male accompagnati
Questa solitudine è diventata la mia casa
E questa casa diventerà la mia tomba
Esserre
Guarda come sono messo fantasmi che mi porto appresso
Dico smetto ma non smetto il peggio che io non lo accetto
Ho bruciato un altro etto il peggio e che non mi diverto
Mamma mo dorme nel letto dopo un anno sul divano
Io che resterei sul tetto per non sentirti più lontano
Ho un dolore qua nel petto sai c'ho fatto un altro brano
Adesso te lo canto poi se scendi ci abbracciamo
Ogni giorno guardo il cielo pa sperando di trovarti
Ogni giorno uno sfacielo pa quanto vorrei chiamarti
Nel cuore sento il gelo e sulla faccia porto i pianti
Perché giorno dopo giorno ci vedo cosi distanti
Voglio parlare da solo fra a due passi dall'oblio
Che senso ha parlare mi capisco solo io
Mia madre ancora prega come se ci fosse un dio
Mia madre ancora spera in un sorriso mio
Libero la mente dal presente
Accendendo fiori di loto nell'ambiente
Abbiamo scettri tra le mani come i titani
Combattendo in le rime come guardiani
Tenendo sempre un occhio aperto come i caimani
Tengo tanta rabbia dentro nel mio epicentro
Ma ho sempre il controllo e non mi lamento
Silenzioso come una freccia che taglia il vento
Vogli stare rilassato cawa bunga
Mutolisco voci con la lingua lunga
Ho visto tanta cioccolata come gli umpa lulpa
Da non capirci più niente con la ciurma
Mi sento una pianta nella tundra
Attaccato alle radici di sta giungla
Ma arrivano quei giorni troppi complicati
Che pensi è meglio soli
Che male accompagnati
Questa solitudine è diventata la mia casa
E questa casa diventerà la mia tomba
Esserre
Credits
Writer(s): Samuele Mario Billé
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