Accendimi

Sono lo specchio alla cui immagine vorresti assomigliare
Il vaso di Pandora che vorresti scoperchiare
Per entrarci dentro e restarvici rinchiuso
Lontano da quel mondo in cui ti senti intruso

Ed invisibile, dentro a un'automobile
Fermo in un ingorgo ad uno svincolo, il tuo sguardo immobile
Appoggiato sopra al finestrino col calore oscilla
Ed un perfetto estraneo che manco t'assomiglia

T'osserva: occhi vuoti come fuochi spenti
La faccia di chi proprio non ha niente da dirti
O da darti ti sfiora, facendoti paura
Ma è solo la tua immagine nel tuo retrovisore

Click! Pigiami il grilletto, per favore
Ti proporrò un affare irrinunciabile
Un biglietto sola andata di vacanza dalla tua coscienza
Non ti sembra irresistibile? Pensa

Anzi lascia fare a me che me la cavo meglio
I cervelli li maneggio come voglio, è il mio ramo
Io li squaglio e li modello coi miei pollici
E loro alzano gli indici e poi ricominciamo

E già lo sai che con la pulsantiera in mano anche stasera
Avrai il potere di disporre tutti i cari a forma di famiglia vera
Ti metterò a tacere l'alveare che c'hai in testa
E se sarai sincero e non farai più resistenza

Saprò ricompensarti, quindi adesso siediti
Ed ascolta attentamente quel che voglio dirti
Non sono mica ordini, son solo dei consigli
Ed ora guarda un po' chi vive meglio

Ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
Accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
E vivere una favola potrai
Se resterai a casa, senza uscire mai

Ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
Accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
E vivere una favola potrai
Se resterai a casa, senza uscire mai

Sentito? Non ho finito
Sono pratica e indolore ed il mio smercio è consentito
La dose media è libera, come la mia voce che è fatta di colori
Ed è per questo che ti piace

Io ti parlo agli occhi e tu rispondi spalancandoli
Come fa un bambino quando tocca una girandola che gira di continuo
24 ore al giorno tutto l'anno
E non ti prendo in giro, sono gli altri che lo fanno

Sondo i tuoi pensieri più nascosti, rovisto fra i tuoi gusti
A caccia di emozioni da sottrarti e riproporti
In massicce razioni di finzione interpretata
Da doppioni ossigenati con la faccia di cartone

Sipario! Piazzisti ad ogni orario
Maitresses ingioiellate con le protesi mammarie
Gobbi, nati stanchi, soubrettine coscialunga pronte all'uso
Opinionisti bianchi, rossi, neri e verdi

In tutte le nuances che fan pendant con la poltrona in voga
Quattordicenni qua e là come lattuga
Case in cui c'è sempre festa, piazze in cartapesta
L'ospite che alza più gli ascolti resta

Minigonne, madonne emostatiche e non
A profusione e in un'apoteosi il Cupolone
Combinazione e ti do pure un posto fisso
Alle partite di pallone, reclame!

Ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
Accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
E vivere una favola potrai
Se resterai a casa, senza uscire mai

Ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
Accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
E vivere una favola potrai
Se resterai a casa, senza uscire mai

Sangue? La mia specialità, te ne faccio veder fiumi
Facevo il Colosseo un paio di millenni fa
Intere o a pezzi, incluse le frattaglie
Spaccio storie d'ogni sorta, complete di dettagli e figli morti

Contorti psicodrammi esistenziali
E passioni turbolente, torbide ossessioni
Con amanti, parenti, isso, essa e o'malamente
Tutti insieme a vendicarsi, ma appassionatamente

Mostro i visceri e miscelo cronaca e spettacolo
Impasto e servo caldo, "è pronto a tavola"
Come uno stormo di avvoltoi sulla carogna il mio pubblico s'affolla
E' proprio come ai tempi di Caligola

Mi basta dare all'occhio la sua parte
Per darti l'illusione che tutto vada bene, anzi benone
Se non meglio: ti voglio bene proprio come a un figlio
Componi questo numero e ti riempio il portafogli

Se ti senti solo chiamami, se vuoi confessati
T'ascolterò ad orecchie tese per meglio comprenderti
Ed assolverti, invitandoti nel mio salotto buono
Ed incantandoti, quasi come un disco sullo stesso suono

Dai, regalami quel cruccio che ti porti
Chiuso in petto tutto il giorno, la notte a letto
Con il buio intorno aspetti l'occasione adatta
A far sentire la tua voce nel tuo quotidiano inferno

Quello che mi piace è che mi ascolti
Pure se ti parlo con la faccia di chi t'assomiglia
Non è certo bella ma è sincera
Le storie sono paccottiglia rosa, gialla e nera

Un po' Cronaca Vera, un poco Gente, io non ti dico niente
Però te lo ripeto lentamente, con tono dissuadente
T'arravoglio in un imbroglio e non ne scappi più
E cedi in blocco la tua identità alla tv

Seguimi, fermati, girati
Adesso togliti la benda ed osservami
Fa attenzione perché ora sei target, davanti al mio plotone
E l'hai voluto quel tuo posto in prima fila, coglione



Credits
Writer(s): Francesco Di Gesu'
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