Il barbiere di Sicilia

Spettabili signori e incantevoli signore io sono Figaro Francesco.
In arte son barbiere, sono il meglio del quartiere, per qualcuno di tutta la Sicilia.
Barbiere di Sicilia, non ho detto Siviglia.

Che se fossi di Siviglia avrei forse meno baffi, ma di sicuro meno gatte da pelar.
Se qualcuno se ne infischia, qualcun altro prende schiaffi, mentre quello i baffi non se li fa più.
Perché ha visto un po' troppo e ha parlato troppo.

Io taglio, accorcio spunto e liscio, i baffi ve li sfoltisco,
son Francesco Figaro.

Si accomodi allo specchio, le slaccio la cravatta, la schiumo e ho il rasoio da affilar.
È solo un batter d'occhio e la barba è già disfatta, rimangon baffi e pizzo da spuntar.
Si guardi ora allo specchio: non sembra meno vecchio?

Come dice? non comprendo. Ma se gliel' ho pur lasciato: le ho solo rifinito un po' il mento!
Lei vuole il suo compendio? E il pizzo restituito? Ma vede è finito sul pavimento.
Davvero non capisco! Mi paghi o chiamo il fisco!

Io taglio, accorcio spunto e liscio, il pizzo ve lo sfoltisco,
Son Francesco Figaro.

Io taglio, accorcio spunto e liscio, Il pizzo ve lo sfoltisco,
ma non ve lo pagherò.



Credits
Writer(s): Loro Francesco
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