Pasteur
C'è un'unica strada
Che porta al Pasteur
Una riga d'asfalto che taglia
Il tuo mondo da Ovest a Est
Se ci passi una volta
Non te la scordi più
Si inseguono parole fantasma
Nel padiglione blu
Dovresti comprare le Camel
Dovresti essere più sveglio
Dovresti vestirti alla moda
Dovresti parlare un po' meglio
Oggi sono rimasto a piedi
E ho preso un quattro in filosofia
Ma ti ho scritto una cosa sul banco
Prima di andare via
Specchio specchio delle mie brame
Chi è la più bionda del reame
Che entra in classe vestita di luce
E di lunghi maglioni di lana
Io mi nascondevo dietro una parte
Che mi sembrava potesse pagare
Ma mi costringeva a fare cose
Che non volevo fare
D'inverno si alzavano i corvi
Insieme alla nebbia dai campi ghiacciati
Ridevamo dietro le sciarpe
Facendo discorsi insensati
Clandestini nelle nostre stanze
Sognavamo di toglierci tutto
Ci illudevamo che il mondo bruciasse
Portandosi via solo il brutto
Intanto poco distante
I ragazzi chiusi a chiave
Guardano nel loro piatto
E finalmente si specchiano in mezzo alle stelle
Qualcuno urla alla finestra
Che riuscirà a sbocciare
Io sottolineo all'infinito
La frase che non sono riuscito a imparare
Che si è giovani molte volte
Si è giovani quanto si vuole
L'importante è cogliere il frutto
Appena ti spunta dal cuore
Così questa notte ritorna
Stringimi forte la mano
Riportami al Pasteur
Anche se sono lontano
Riportami al Pasteur
Tienimi ancora la mano
Che porta al Pasteur
Una riga d'asfalto che taglia
Il tuo mondo da Ovest a Est
Se ci passi una volta
Non te la scordi più
Si inseguono parole fantasma
Nel padiglione blu
Dovresti comprare le Camel
Dovresti essere più sveglio
Dovresti vestirti alla moda
Dovresti parlare un po' meglio
Oggi sono rimasto a piedi
E ho preso un quattro in filosofia
Ma ti ho scritto una cosa sul banco
Prima di andare via
Specchio specchio delle mie brame
Chi è la più bionda del reame
Che entra in classe vestita di luce
E di lunghi maglioni di lana
Io mi nascondevo dietro una parte
Che mi sembrava potesse pagare
Ma mi costringeva a fare cose
Che non volevo fare
D'inverno si alzavano i corvi
Insieme alla nebbia dai campi ghiacciati
Ridevamo dietro le sciarpe
Facendo discorsi insensati
Clandestini nelle nostre stanze
Sognavamo di toglierci tutto
Ci illudevamo che il mondo bruciasse
Portandosi via solo il brutto
Intanto poco distante
I ragazzi chiusi a chiave
Guardano nel loro piatto
E finalmente si specchiano in mezzo alle stelle
Qualcuno urla alla finestra
Che riuscirà a sbocciare
Io sottolineo all'infinito
La frase che non sono riuscito a imparare
Che si è giovani molte volte
Si è giovani quanto si vuole
L'importante è cogliere il frutto
Appena ti spunta dal cuore
Così questa notte ritorna
Stringimi forte la mano
Riportami al Pasteur
Anche se sono lontano
Riportami al Pasteur
Tienimi ancora la mano
Credits
Writer(s): Fabrizio Gatti
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