Ponnile, Poiggia, Vaintande
Scheggia di umido di muffa che intacca la cultura
Tacca di cacca sul morbido sasso che rotola
Giù dal dirupo centro bar di centro bari col baricentro
Ortensie odoran di ira
Suonano come se fossero strumenti non musicali
Oscillo fra folle foglie del dorso
Di mille millepiedi senza scarpe con lacci blu
Verde mi genera
Tramite luce
Sul vento piano
Plano lento
Teste d'esistenza creato
Dipendo d'indipendenza del fato
Estendo potenza di vita però
Piango intanto che meta non ho
Cado poi riprendo il volo
Vago atterro sono solo
Una bici si sposta mi fa rilibrare
Per un momento torno a sperare
Ma arriva la notte con lacrime amare
Posso solo aspettare movimento
Momento entro il quale amare
Figlio della terra
Genero figli della terra
Luce giro decollo ancora
Sono polline all'aurora
Salgo verso cielo ormai grigio
Finché la pioggia m'assale all'improvviso
Cadiamo cloni da scontro funesto
Volere celeste investe teste di seme
Su sterile asfalto vita e il suo plagio
Ignaro del compito capito
Su fiume e sull'arido
Su terra e sul sapido
Bene e malvagio
Trovo agio al contagio
Con l'humus il quale non sempre cede il privilegio
Risalgo da grande sorgente nel primo stadio
Etereo aereo e reo d'ira delle nubi
Violenti lumi
Quella stessa segreta ambizione
Che permette la stasi su in cielo
Impone la scelta di stare nel gelo
O nel grembo del terreno
Gioite compagni presto saremo l'origine
Ma il vento influenza la scelta
E mi porta a sanare un viandante
Il viaggio verso la meta comporta sforzi sudore fatica
Compagna è la pioggia
In ogni sua goccia
Ma in questo frangente m'oltraggia
Io sono un viandante ed in queste lande
Ascolto il canto d'un lupo ululante
Mentre una luna velata di grigio
Scruta il mio viaggio
In questo paesaggio
Mi sento a disagio
L'uomo e il suo oltraggio
Il suo odio
Lo porta a tradire il fratello
Ferire l'amico
Coprire il suolo
Come il suo ego
Sotto metri di cemento
E intanto assieme al vento
Accanto a me sta volando polline
In cerca di terra da rigenerare
Ma quando l'uomo sarà al culmine
L'unica scelta che potrà fare
Sarà perire o rispettare
Pendolo dondola gondolo come cane cometo le termiti
Disgustano l'acido il veleno è su tutti i muri
Asfaltati con smalto rosso sopra a quando mi gratto la pianta del piede
Sento solletico non predico in chiesa quando faccio la spesa
Corro sul carrello e prendo questo accecante
Corpo unto d'olio una vergine extra nuda
In effetti impiega più tempo a scendere rispetto all'acqua
Che scorre fra i fiumi di lava ardente scende giù
A trovare i miei parenti sassi bastardi
Senza una meta agitano e liberano squame colorate da luce accecante
Venti enti sacrilegi sacrileghi
Uomini lasciano impronte animalesche
Tasche profonde come pozzi puzzi
Altro vuoi chiedi non sai
Volere amare andare prima mentre pensare sempre alla stessa ossessione
Feticcio di copulare con materia oscura
Tra le braccia della natura
Filtri stesi su stelle avvolgono stupefatti l'ignoto
Conosciuto da nessuno
Uno se uno due a due
Si stringono medesime manime sporche di violenza
Mentre mente trema
Magari risponde guardando con odio il punto fisso
Voi cosa capite cosa capite
Non volete carpire il simbolo della bottiglia piena
Di liquidi corporali
Alt stop ferma
Tacca di cacca sul morbido sasso che rotola
Giù dal dirupo centro bar di centro bari col baricentro
Ortensie odoran di ira
Suonano come se fossero strumenti non musicali
Oscillo fra folle foglie del dorso
Di mille millepiedi senza scarpe con lacci blu
Verde mi genera
Tramite luce
Sul vento piano
Plano lento
Teste d'esistenza creato
Dipendo d'indipendenza del fato
Estendo potenza di vita però
Piango intanto che meta non ho
Cado poi riprendo il volo
Vago atterro sono solo
Una bici si sposta mi fa rilibrare
Per un momento torno a sperare
Ma arriva la notte con lacrime amare
Posso solo aspettare movimento
Momento entro il quale amare
Figlio della terra
Genero figli della terra
Luce giro decollo ancora
Sono polline all'aurora
Salgo verso cielo ormai grigio
Finché la pioggia m'assale all'improvviso
Cadiamo cloni da scontro funesto
Volere celeste investe teste di seme
Su sterile asfalto vita e il suo plagio
Ignaro del compito capito
Su fiume e sull'arido
Su terra e sul sapido
Bene e malvagio
Trovo agio al contagio
Con l'humus il quale non sempre cede il privilegio
Risalgo da grande sorgente nel primo stadio
Etereo aereo e reo d'ira delle nubi
Violenti lumi
Quella stessa segreta ambizione
Che permette la stasi su in cielo
Impone la scelta di stare nel gelo
O nel grembo del terreno
Gioite compagni presto saremo l'origine
Ma il vento influenza la scelta
E mi porta a sanare un viandante
Il viaggio verso la meta comporta sforzi sudore fatica
Compagna è la pioggia
In ogni sua goccia
Ma in questo frangente m'oltraggia
Io sono un viandante ed in queste lande
Ascolto il canto d'un lupo ululante
Mentre una luna velata di grigio
Scruta il mio viaggio
In questo paesaggio
Mi sento a disagio
L'uomo e il suo oltraggio
Il suo odio
Lo porta a tradire il fratello
Ferire l'amico
Coprire il suolo
Come il suo ego
Sotto metri di cemento
E intanto assieme al vento
Accanto a me sta volando polline
In cerca di terra da rigenerare
Ma quando l'uomo sarà al culmine
L'unica scelta che potrà fare
Sarà perire o rispettare
Pendolo dondola gondolo come cane cometo le termiti
Disgustano l'acido il veleno è su tutti i muri
Asfaltati con smalto rosso sopra a quando mi gratto la pianta del piede
Sento solletico non predico in chiesa quando faccio la spesa
Corro sul carrello e prendo questo accecante
Corpo unto d'olio una vergine extra nuda
In effetti impiega più tempo a scendere rispetto all'acqua
Che scorre fra i fiumi di lava ardente scende giù
A trovare i miei parenti sassi bastardi
Senza una meta agitano e liberano squame colorate da luce accecante
Venti enti sacrilegi sacrileghi
Uomini lasciano impronte animalesche
Tasche profonde come pozzi puzzi
Altro vuoi chiedi non sai
Volere amare andare prima mentre pensare sempre alla stessa ossessione
Feticcio di copulare con materia oscura
Tra le braccia della natura
Filtri stesi su stelle avvolgono stupefatti l'ignoto
Conosciuto da nessuno
Uno se uno due a due
Si stringono medesime manime sporche di violenza
Mentre mente trema
Magari risponde guardando con odio il punto fisso
Voi cosa capite cosa capite
Non volete carpire il simbolo della bottiglia piena
Di liquidi corporali
Alt stop ferma
Credits
Writer(s): Nicola Roberto Bichisao
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