II
Seconda parte
Roma, Torino, 2010-2012
Di colpo si fa scura e fredda l'aria
La Nomentana è dritta, da me a te
Ma sei venuto a piedi? Certo. Eh?
Ho preso una carrozza immaginaria
Seduti al tavolo di un bar, mi guardi
Sorridi, il tuo sorriso è una promessa
Ti guardo, e ripenso ai nostri traguardi
Il tuo sorriso è un vanto, una scommessa
La tensione invincibile e nascosta
Che mi sentivo addosso, l'hai soffiata
Via in un baleno. Sta sempre discosta
La tua forza, ma io l'ho vista svelata
Nel tuo sguardo mi specchio, so che esisto
Intreccio alla tua mano le mie dita
Nella tua mente vivo, in te consisto
Parte di te, parte della mia vita
Sei preziosa, più fragile del vetro
E del cristallo, più leggera di una
Piuma, se il vento la sospinge indietro
Se ti si volge contro la fortuna
Nella prigione delle braccia, oppure
Chiuso nelle catene dei tuoi sguardi
Per seguirti sempre, senza neppure
Divisi immaginare altri traguardi
E se in questa triste notte una strega
Venisse a un tratto per portarmi via?
Invece è la tua magia che mi strega
E mi riempie il cuore di nostalgia
Va via la tua macchina scalcagnata
La guardo immobile che si allontana
E mi lascia nella notte gelata
Dal soffio lento della tramontana
Vederti sparire è una pugnalata
La lama della notte è di ossidiana
Ma la mia terra tu me l'hai creata
Tu che da me non voglio mai lontana
Un lampo spezza il cielo, si nasconde
Fra gli astri in un bagliore che si fonde
Come uno spettro in essi. Poi svanisce
Rischiarando la notte, la tradisce
Chi ti ha posato sopra questi muri?
Tu proteggi la strada, i malsicuri
Pensieri, l'ombra che sotto la porta
Dalla città cerca riparo e scorta
Per ore il mondo si nasconde a noi
Dal giorno in cui i miei occhi hanno incontrato
I tuoi. E spesso il tempo si è fermato
Per noi, da quando i miei pensieri ai tuoi
Si accordano. Da quando sono unite
Le nostre vite in una vita nuova
Lo sguardo in una fuga di infinite
Stelle si perde. È questo che si prova
Roma, Torino, 2010-2012
Di colpo si fa scura e fredda l'aria
La Nomentana è dritta, da me a te
Ma sei venuto a piedi? Certo. Eh?
Ho preso una carrozza immaginaria
Seduti al tavolo di un bar, mi guardi
Sorridi, il tuo sorriso è una promessa
Ti guardo, e ripenso ai nostri traguardi
Il tuo sorriso è un vanto, una scommessa
La tensione invincibile e nascosta
Che mi sentivo addosso, l'hai soffiata
Via in un baleno. Sta sempre discosta
La tua forza, ma io l'ho vista svelata
Nel tuo sguardo mi specchio, so che esisto
Intreccio alla tua mano le mie dita
Nella tua mente vivo, in te consisto
Parte di te, parte della mia vita
Sei preziosa, più fragile del vetro
E del cristallo, più leggera di una
Piuma, se il vento la sospinge indietro
Se ti si volge contro la fortuna
Nella prigione delle braccia, oppure
Chiuso nelle catene dei tuoi sguardi
Per seguirti sempre, senza neppure
Divisi immaginare altri traguardi
E se in questa triste notte una strega
Venisse a un tratto per portarmi via?
Invece è la tua magia che mi strega
E mi riempie il cuore di nostalgia
Va via la tua macchina scalcagnata
La guardo immobile che si allontana
E mi lascia nella notte gelata
Dal soffio lento della tramontana
Vederti sparire è una pugnalata
La lama della notte è di ossidiana
Ma la mia terra tu me l'hai creata
Tu che da me non voglio mai lontana
Un lampo spezza il cielo, si nasconde
Fra gli astri in un bagliore che si fonde
Come uno spettro in essi. Poi svanisce
Rischiarando la notte, la tradisce
Chi ti ha posato sopra questi muri?
Tu proteggi la strada, i malsicuri
Pensieri, l'ombra che sotto la porta
Dalla città cerca riparo e scorta
Per ore il mondo si nasconde a noi
Dal giorno in cui i miei occhi hanno incontrato
I tuoi. E spesso il tempo si è fermato
Per noi, da quando i miei pensieri ai tuoi
Si accordano. Da quando sono unite
Le nostre vite in una vita nuova
Lo sguardo in una fuga di infinite
Stelle si perde. È questo che si prova
Credits
Writer(s): Mattia Cenci
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