III

Terza parte
Riad, Milano, Dublino, 2014-2016

Viste da qui ora sembrano soltanto finzioni
I pensieri di un altro. Sembrano
Villaggi antichi coperti dal manto
Di un immenso deserto, che si smembrano

Come un bambino che impara a parlare
Mentre i concetti si formano lenti
Increspature sul bordo del mare
Dei miei pensieri smarriti, incoscienti

Diverso da me stesso, separato
Per un tempo che sembrava infinito
Così mi sento distante e sfinito
Come la terra sotto un cielo ingrato

Come un bambino ingenuo, allucinato
Stordito smarrito disincantato
Se potessi ritrovarmi soltanto
Sarebbe per la forza del mio canto

Mi mancano i silenzi, il buio, il vuoto
Gli spazi aperti, i salti, le rincorse
Il gioco fine a se stesso, le corse
In uno spazio indefinito e ignoto

La notte il vasto mare mi circonda
Un mare calmo in cui non batte onda
Sei il vento che nella notte si fonde,
Sei tu libero mare senza sponde

Come isole in un mare denso e piatto
I nostri giorni insieme, sono i raggi
Del sole quando tagliano di scatto
Le nubi scure che li fanno ostaggi

Da sempre mi sostieni, mi sorprendi...
Come una rete aperta mi catturi
Come la scia delle comete scendi
Sui miei pensieri, su paesaggi oscuri

Ecco le stelle, vorresti contarle
Vorresti avvicinarti... Illuminarle
Sono un'immensa coltre di farfalle
Infinitesime nuvole gialle

Dormi, ti avvolge il sonno in una sfera
Dentro il suo incanto e dentro i suoi miraggi
Le luci dei lampioni questa sera
Nascondono la luna ed i suoi raggi

La notte vivo seguo il tuo respiro
Tra i regolari battiti del cuore
Il giorno provo a contare le ore
Che in un lento ingranaggio fanno il giro

Sogno di mare e cielo
Il blu e l'azzurro intensi
E il viola delle ortensie
Mi copre nel suo velo



Credits
Writer(s): Mattia Cenci
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