La bellezza dell'asino

Quando eravamo piccoli
l'universo intero
era fattore e prodotto
del nostro pensiero

Quando eravamo di sogni
ogni cosa meritava
la seconda occhiata
che c'innamorava
Le vele issate di brutto
ma all'ancora da sempre
del mare sapendo tutto
ma non conoscendo niente

Avevamo quattro accordi
che suonavamo pure male
ma nelle notti di Maggio Dio!
Li lasciavamo bruciare!
S'inchinava il firmamento
e i quattro venti della rosa
alla lirica altissima
che era poi la nostra prosa
Stefano dimmi se sai
di noi, ti ricorderai?

Quando eravamo piccoli
e senza ruolo alcuno
camminavamo il mondo
portandone addosso il profumo
In tasca pochi spiccioli
che avremmo poi saputo falsi
la fede cieca in miti
poveri, poveri e bugiardi

Bruciavamo d'amore
come incendi boschivi
in quelle notti di maggio, Dio!
potevamo morire
Nello specchio gemello
dei suoi occhi così fieri
quell'amore senza trucco
e senza pensieri

Ma il tempo misteriosamente
prende ciò che dà
e l'alba dei miei giorni
adesso è l'alba d'altra età
A parte in questi sogni
io non ricordo neanche più
come vedessi il mondo
lo ricordi forse tu?
E Stefano dimmi se puoi:
ti ricordi di noi?

Quando avevamo tutto ma
non una sola idea
di cosa avremmo perduto via
con la prima marea



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