Figlio del Tempo
Figlio del tempo, vestito di nuovo
Coperto di ruggine di frontiera
Aspetti che torni la primavera
E che il mattino non sposi la sera
Figlio del tempo dal sesso dubbio
Dagli occhi grandi e dal passo incerto
Sei quasi un numero nel tuo concerto
Spina di cactus in mezzo al deserto
Sotto le stelle pungenti e nere
Su quelle scale, dentro la chiesa
Vorresti abbattere quelle bandiere
Dimenticando l'antica resa
Mura decrepite, rossi bagliori
Vorresti entrare... ma resti di fuori
Figlio del tempo col sole tra i pini
Che sbircia furtivo inseguendo la terra
Pronto a combattere quest'altra guerra
Non salvi le rose mettendole in serra
Figlio del tempo tuo padre è un indiano
Che gli altri chiamarono pellerossa
Tua madre era bella ma in quella fossa
Tanti sciacalli rosicchian le ossa
Non fu il cow-boy, non fu l'indiano
Non fu il bisonte, né il fiume o il mare
Né il canadese, né l'aeroplano
Né il di Manitou; no, non cercare
Se te lo dico non ha importanza
Di tante fiabe ne basta e avanza
Figlio del tempo, di questo o futuro
Prodotto di un utero già devastato
Da bombe al neutrone o da missili NATO
Ti scrivo da Mosca e l'inchiostro è gelato
Figlio del tempo seduto sui fiori
Dai quali nacquero un giorno i miei amici
Vorresti uccidere tutti i nemici
Ma il tempo corre su queste pendici
Anche se adesso non sei ancor nato
E non ascolti il vento che canta
Storie di morte, di lotte di Stato
Io le registro e poi c'è n'è tanta
Che neanche il vento può più raccontare
Senza confondere il fiume col mare
Figlio del tempo, il tempo è incerto
Le idee son nuvole troppo addensate
Piove a dirotto anche d'estate
E non trattiene le orme passate
Figlio del tempo con scarpe di fango
Non corri più nella terra che affonda
Cerchi il tuo io nella notte profonda
Ma ti han colpito ed il sangue già gronda
Anche se ancora tu non sei morto
Prova a dipingere l'ultima idea
Magari di un albero in mezzo all'orto
Se ancora esiste, se ancora crea
Ma poi un altro figlio del gregge
La cambierà, per bisogno o per legge
Coperto di ruggine di frontiera
Aspetti che torni la primavera
E che il mattino non sposi la sera
Figlio del tempo dal sesso dubbio
Dagli occhi grandi e dal passo incerto
Sei quasi un numero nel tuo concerto
Spina di cactus in mezzo al deserto
Sotto le stelle pungenti e nere
Su quelle scale, dentro la chiesa
Vorresti abbattere quelle bandiere
Dimenticando l'antica resa
Mura decrepite, rossi bagliori
Vorresti entrare... ma resti di fuori
Figlio del tempo col sole tra i pini
Che sbircia furtivo inseguendo la terra
Pronto a combattere quest'altra guerra
Non salvi le rose mettendole in serra
Figlio del tempo tuo padre è un indiano
Che gli altri chiamarono pellerossa
Tua madre era bella ma in quella fossa
Tanti sciacalli rosicchian le ossa
Non fu il cow-boy, non fu l'indiano
Non fu il bisonte, né il fiume o il mare
Né il canadese, né l'aeroplano
Né il di Manitou; no, non cercare
Se te lo dico non ha importanza
Di tante fiabe ne basta e avanza
Figlio del tempo, di questo o futuro
Prodotto di un utero già devastato
Da bombe al neutrone o da missili NATO
Ti scrivo da Mosca e l'inchiostro è gelato
Figlio del tempo seduto sui fiori
Dai quali nacquero un giorno i miei amici
Vorresti uccidere tutti i nemici
Ma il tempo corre su queste pendici
Anche se adesso non sei ancor nato
E non ascolti il vento che canta
Storie di morte, di lotte di Stato
Io le registro e poi c'è n'è tanta
Che neanche il vento può più raccontare
Senza confondere il fiume col mare
Figlio del tempo, il tempo è incerto
Le idee son nuvole troppo addensate
Piove a dirotto anche d'estate
E non trattiene le orme passate
Figlio del tempo con scarpe di fango
Non corri più nella terra che affonda
Cerchi il tuo io nella notte profonda
Ma ti han colpito ed il sangue già gronda
Anche se ancora tu non sei morto
Prova a dipingere l'ultima idea
Magari di un albero in mezzo all'orto
Se ancora esiste, se ancora crea
Ma poi un altro figlio del gregge
La cambierà, per bisogno o per legge
Credits
Writer(s): Giovanni De Vita
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