Mezzanotte onirica

La vita ha condotto molti fuori strada con me è stata più subdola
Dicendo "va per la tua però bada senza bussola
Prima che cada la palpebra" nessuna scusa che si inerpica
Vedo i segni del mio passaggio incastrati nelle teste come forfora
Lancio straziati canti a chi dimentica
A chi farnetica, a chi nella vita frenetica trova un suono con cui si incorpora
Dammi la mano, sulla riva del lago sediamo, parliamo a vanvera
Mi affanno a tirare i sassi sull'acqua torbida che vortica
Hai gli occhi umidi, non mi aspetto che tu capisca, per questo son parole inutili
Credi che ciò che ho scritto sian solo rime su donne e pistole, troverai stupore
Ma non capisci hai solo i resti tristi, come petali appassiti nelle aiuole di rose in fiore

Adesso dormi ancora un po' perché domani già so che non ritornerò
Capisci la mimica ti canterò la mezzanotte onirica

Sto posto è sconcertante, vero nero di seppia, infinito il vuoto
Come il viandante sul mare di nebbia, c'è chi fa musica per fama, per soldi
Per ribellione, per insoddisfazione
Io rivolgo una battaglia esistenziale alla falce e al tempo che scorre il grido dell'alce
Trafitto dal cacciatore urlante
Il circostante ripropongo plasmandolo come pongo nell'introspezione
La vera sfida è rimanere impressi su qualcuno o qualcosa
Restare per sempre a dormire sulla sponda silenziosa
Sapere che le lancette si son bloccate
Dicendo "non è ancora giunta l'ora, riposa". Qua tutti ciechi vogliono arrivare in paradiso
Pensando sia di passaggio ma questo è il momento di spannung
Tra i pensieri come grattacieli faccio parkour
Strappando ciò che mi hanno preso con l'inganno

Adesso dormi ancora un po' perché domani già so che non ritornerò
Questione di chimica ti canterò la mezzanotte onirica

A mezzanotte sai che ti donerò una parola schiva ma pura come l'acqua sorgiva, si aggira
Attorno a me la luce della mattina che arriva
E un altro giorno ricomincio con la testa disattiva
Ho contratto una sola malattia che è l'esistenza, di questa sono malato cronico
Risuona il monito per ammazzare la patologia
Eppure è ancora comico lo sfondo che appare sul monitor
Allora andiamo, non ho nulla da dirti
Non so come pormi ne oppormi, solo stormi di corvi
Sulla tua testa mentre dormi su cuscini di domande deformi
Ma ti ricordi
Quei giorni? Io ne porto i segni dei contraccolpi e voci di contralti
Mi portano ancora a cercarti
Da ste parti, in giochi di rimbalzi ed urti, sono pronto a condurti
Lontano dagli urli

Adesso dormi ancora un po' perché domani già so che non ritornerò
Capisci la mimica ti canterò la mezzanotte onirica



Credits
Writer(s): Pietro Faustini
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