Tracce Mendaci

"Possa tu essere felice, ronin"
"Lo sarò... quando Tamamo sarà morta"

Grazie alle piogge di ieri
Sul terreno fangoso vedo impronte di piedi
E prende piede mentre preme un "forse, ci credi?
Sono le orme della volpe dalle forme di lady"
Lascio che il sangue si geli
Pedino l'isterico passo
Sperando riveli in queste zone l'ubicazione di lei
In missione gelido, trepido
Arroventandomi i nervi
Sempre a fuoco, testa calda
L'eleganza serve a poco per fermarla, una mente calma
Se l'affogo nella rabbia, ne esce salma
La mia disgrazia è la grazia, perciò crepi
Di grazia avrà solo il colpo
Mi muovo sciolto
Rintracciando il suolo, sondo
Non ho sonno
Se si allarma il proprio corpo, suono il corno
Cornee aperte, hai l'odio addosso? Vedi
Occhio per occhio, però chi ho perso mi spieghi
In fondo, se è il mondo che è immondo, il senso dei credi
E non so se stronco il rimorso, fratello, mi accechi
Mi volevi sempre pronto, spero mi segui

Fuori dai sentieri
Ho pensieri, dicono: "forse non è Tamamo
Perché fremi?
È muta-forme e lascia le tracce che insegui?
L'astuta volpe sarà in tana o nelle siepi
Mischiata ad animali veri, e speri si riveli?
Che con dei piedi umani sveli segni e non li celi?
È ricercata da levrieri! Insisti e ti stremi?"
Ma a mali estremi, estremi rimedi
La traccia termina, ferma ai ciliegi
Speravo fosse un tallone d'Achille
Ma mi redarguisce, nulla mi elargisce
Quest'aria gelida senza misteri
E, mentre ondeggiano dei rami tesi
In mezzo alle fronde, il passo che svanisce
È strambo, che sparisce
E che la chioma senza vento tremi

Svetta giù dall'albero
È una bestia messa all'angolo
Il suo attacco un po' mi taglia
Su di un'articolazione in modo tattico
Di questo passo se l'abbatterò è un miracolo
Cerco disperatamente il bandolo della matassa
Ma, siccome mi assilla al massimo
L'assassina ha fastidiosi attacchi
Sarà il sesto
Non la ammezzerò mai se sto impazzendo
Paro, paro, scanso
Non è un angelo
Paro, paro, strano
Perché sanguino?
Paro, paro, scanso
Questo è un classico
Mi è costato il costato, l'ha scalfito

Marcia in vena il panico
Trapela e il mio battito
Accelera rapido
Guerriera il cui manico
Non indietreggia, sadico
Si allenava già da un po'

Tamamo non casta magie nere
La casta da cui viene non c'entra con il magico
E le vesti che indossa hanno strappi e pieghe
Emana un odore lieve, sì, ma non sa di rose
Sa più di sangue e sudore
E sembra assurdo sia Tamamo che ho davanti
È un essere umano, come tanti
E non è brutta, però è assurda l'esagerazione
"La più bella tra le donne in tutto il Giappone"
Mi sovviene la figlia di un pescatore
A cui appartiene il mio cuore
E in mia opinione, di bellezza lei è il massimo
Invalido: ogni mio attacco l'assesta
Sparirò come mio fratello, mi aspetta
È un diavolo, Tamamo tanto brava e lesta
Ma con la posa assai imperfetta della mano destra!

Paro, poi attacco la mano
Ed è un attimo
L'avversario, che è disarmato, cade fradicio
Nel fango ora batto Tamamo
"Dammi un attimo
Se è così che muoio
Voglio spiegarti chi sono"



Credits
Writer(s): Roberto Lanzone
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